Web tax, cade il veto degli Usa al G20: accordo più vicino

Web tax, cade il veto degli Usa al G20: accordo più vicino
di Luca Cifoni
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Sabato 27 Febbraio 2021, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 10:17

ROMA L'America di Biden fa cadere il veto sulla tassazione dei colossi tecnologici e la strada verso una web tax coordinata a livello globale diventa, se non spianata, molto meno accidentata. L'annuncio lo ha dato la segretaria al Tesoro Janet Yellen ai suoi colleghi ministri del G20, nella riunione in teleconferenza che si è tenuta sotto la presidenza italiana. Durante l'amministrazione Trump gli Stati Uniti si erano attestati sulla clausola del safe harbour (porto sicuro) che avrebbe di fatto permesso ai colossi a stelle e strisce di evitare il prelievo. Ora questa posizione di principio cade e la trattativa, che comunque non si presenta semplice, può almeno ripartire.

«C'è una notevole convergenza tra i Paesi ma non sarà una passeggiata» ha commentato il ministro dell'Economia Daniele Franco, padrone di casa virtuale insieme al governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, annunciando l'obiettivo di una prima intesa per il nuovo incontro dei ministri in programma a luglio a Venezia: pandemia permettendo, si dovrebbe tenere in presenza.


Per ora si lavora ad un accordo su due principi base per la tassazione delle multinazionali (in generale): la ripartizione dei profitti tra i vari Paesi interessati e l'aliquota minima da applicare.

Una volta definito questo assetto, si tratterà di applicarlo in particolare ai colossi del web, utilizzando anche il lavoro che è stato fatto finora sia in sede Ocse che Fmi. A quel punto - ha fatto osservare ancora Franco - si potrà superare l'attuale situazione frammentata e certamente non ottimale in cui alcuni Paesi hanno introdotto un proprio tributo digitale a livello nazionale e altri si accingono a farlo. Sempre in tema di tassazione, la discussione si è concentrata su quella ambientale e sull'ipotesi di una carbon tax.


Vaccini per tutti


I ministri finanziari e i governatori delle principali economie mondiali hanno convenuto sull'inopportunità di ritirare prematuramente le misure di sostegno applicate nelle varie aree del mondo; al contrario potrebbe semmai essere necessario intensificarle. La normalità, anche economica, non potrà essere riconquistata se non quando il virus sarà sradicato in tutto il mondo. Per raggiungere questo obiettivo il G20 sottolinea l'esigenza di un accesso ai vaccini per tutti: nell'incontro di ieri non sono stati fatti confronti tra le economie sviluppate (che avrebbero probabilmente evidenziato il ritardo dell'Europa), ma tra queste ultime nel loro insieme i Paesi in via di sviluppo.


Infine sulle discussioni ha aleggiato anche la preoccupazione oggi dominante sui mercati per un possibile rialzo dell'inflazione, che porterebbe con sé un pericoloso movimento verso l'alto dei tassi di interesse. Questa tendenza tuttavia, ha fatto osservare il governatore Visco, è giudicata passeggera e non particolarmente consistente.

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