Numeri che superano di gran lunga quelli della proposta franco-tedesca nel loro piano per il rilancio dell'economia UE con la Commissione europea che ha cercato di prestare ascolto a tutte le richieste degli Stati membri, provando a mediare tra Paesi del Sud che chiedono strumenti coraggiosi e finanziamenti a fondo perduto, e i cosiddetti rigoristi del Nord che insistono invece su condizioni e riforme.
La Commissione otterrà i 750 miliardi di euro innalzando "temporaneamente" il tetto delle risorse proprie del bilancio comune al 2% del Pil Ue, e andando sui mercati a finanziarsi. Il debito così emesso dovrà essere rimborsato tra il 2028 e il 2058, attraverso il bilancio comune post 2027. Per reperire risorse Bruxelles propone di includere nuove risorse da tasse su emissioni, grandi multinazionali, plastica e web tax.
Intanto però si registra già la non incoraggiante frenata dei Olanda, parte del gruppo dei cosiddetti "Paesi frugali" che segnala come le posizioni sono ancora lontane per un dossier che "richiede l'unanimità". Adesso che Palazzo Berlaymont ha messo le carte sul tavolo, inizia la "partita tecnica", tutta in salita, sul piano politico. Servirà, appunto, come sottolinea l'Olanda, l'unanimità dei 27 e il semaforo verde del Parlamento europeo.
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