Il gruppo tedesco ha affermato di aver concluso l'indagine iniziata nell'ottobre 2015 e poter affermare che Winterkorn e Stadler all'epoca violarono il loro dovere di diligenza, in quanto non chiarirono in modo completo e tempestivo le circostanze alla base dell'uso di funzioni software illegali nei motori diesel.
Volkswagen ha sottolineato di non aver riscontrato violazioni da parte di altri membri del consiglio di amministrazione.
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