Visco: «Troppi rialzi dei tassi, si va in recessione. Grave errore seguire la Fed»

Visco: «Troppi rialzi dei tassi, si va in recessione. Grave errore seguire la Fed»
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Venerdì 30 Settembre 2022, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 22:08

No a un eccessivo rialzo dei tassi. Il governatore della Banca d'Italia, Vincenzo Visco, mette in guardia dai rischi di scatenare la recessione se la Bce farà «l'errore di seguire ciecamente la Federal Reserve» e procedere a rialzi dei tassi «eccessivamente rapidi e pronunciati».

Dopo la gragnuola di dichiarazioni dei falchi del direttivo di Francoforte dei giorni scorsi, il governatore della Banca d'Italia, intervenendo a Firenze, difende Francoforte dagli attacchi di chi l'ha criticata come lenta nel riconoscere l'arrivo di un'alta inflazione nei mesi scorsi. E bagna le polveri del fronte dei falchi nel consiglio Bce: non c'è «ovvia ragione per legarci le mani con ipotesi di incrementi straordinariamente elevati quali quelli che da alcune parti si leggono».

Un discorso fatto rimarcando la differenza fra Europa e Stati Uniti che impone un diverso percorso di normalizzazione. Una visione simile peraltro viene espressa anche dal commissario Ue per gli affari economici Paolo Gentiloni che chiede di combattere l'inflazione «senza uccidere la crescita».

Per il board della banca centrale una decisione sarà resa più difficile anche dal diverso passo dell'inflazione nei Paesi europei nascosto dentro il 10% del dato Ue. Se la Germania viaggia al 10%, l'Olanda al 17% e l'Italia all'8,9%, in Spagna i prezzi rallentano e così anche in Francia, al +6,2%.

Il governatore nel suo intervento rivendica come la Bce il suo percorso lo abbia iniziato a dicembre scorso, e sottolinea come il tasso di policy «neutrale» dell'Eurotower (quello al quale la politica monetaria non è né accomodante né restrittiva e che Francoforte sta cercando di raggiungere per non soffiare ulteriormente sul fuoco dell'inflazione) «sarebbe in un intervallo compreso tra lo 0,7 e l'1,8 per cento e potrebbe pertanto anche essere già stato raggiunto dalla Bce con l'ultimo rialzo dei tassi, o vicino a esserlo presto».

Quello di Visco è chiaro stop ai colleghi che chiedono nuovi decisi aumenti dei tassi nei prossimi mesi, mentre la presidente Christine Lagarde non si è ancora sbilanciata sull'entità del prossimo rialzo, sottolineando come ogni decisione sarà presa «basandosi sui dati».

Solo negli ultimi due giorni i governatori di Austria, Finlandia, Lituania, Lettonia avevano spinto il fronte dei falchi a favore di una stretta da 75 punti base a ottobre.

E Isabel Schnabel, tedesca considerata moderata, ha detto che servono nuovi rialzi dei tassi e che sarebbe imprudente basare l'orientamento sui tassi sulle attese di un rallentamento della crescita.

Non è solo la crescita il rovello del governatore italiano: proprio nei giorni in cui lo spread è tornato a essere turbolento Visco ricorda come un aumento dei tassi troppo rapido porterebbe a «rischi particolarmente rilevanti per la stabilità finanziaria», il cui concretizzarsi «avrebbe ripercussioni pesanti in tutti i paesi dell'area dell'euro, portando a un inasprimento delle condizioni finanziarie ben superiore a quanto ritenuto opportuno per contenere l'elevata inflazione». E anche per questo l'Italia non deve abdicare al suo percorso virtuoso su cui si è incamminato il governo di Mario Draghi: la riduzione del debito. Il messaggio, senza nominarlo, è al nuovo governo. Aiuti per combattere lo shock energetico e il caro bollette sono possibili ma solo a aziende e famiglie più colpite altrimenti il conto lo pagheranno le future generazioni con un debito maggiore. 

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