Questa completa digitalizzazione della prenotazione e del viaggio potrebbbe anche contribuire a una gestione più efficiente del bagaglio, evitando fastidi per i viaggiatori. Il numero di bagagli che non arrivano a destinazione è diminiuito nell'ultimo decennio – da 14,7 ogni mille passeggeri nel 2008 a 5,69 nel 2018 – anche se lo scorso anno l’industria del trasporto aereo ha speso 2,4 miliardi per problematiche con borse e valigie. La gestione del bagaglio è un esempio della necessità di collaborazione tra operatori, considerando che in un singolo viaggio una valigia può transitare in una dozzina di mani diverse, tra una o più compagnie aeree, aeroporti, fornitori di assistenza a terra, agenzie doganali. Se i dati non sono condivisi correttamente tra gli operatori, è difficile tracciare il bagaglio o fornire informazioni al passeggero.
Secondo lo studio, inoltre, il futuro è nella biometria. Questa, infatti, rappresenta un’alleata chiave per una sempre maggiore automatizzazione delle operazioni e per un passaggio fluido tra le diverse fasi del viaggio. Entro il 2021 il 63% delle aerolinee implementerà i gate self-service che utilizzano tecnologia biometrica e il riconoscimento dell'identità mentre il 58% degli aeroporti installerà gate biometrici.
«Abbiamo a che fare con un vero e proprio “cambiamento demografico”: oggi le persone gestiscono ogni aspetto della vita quotidiana da smartphone e tablet e si aspettano di fare lo stesso per il viaggio aereo. Come rilevato da Sita, per l’83% dei responsabili IT di compagnie aeree e aeroporti questo mutamento di abitudini sarà l’elemento più influente sulla definizione della strategia per le soluzioni per i passeggeri nei prossimi sei anni, fino al 2025», ha commentato l'amministratrice delegata di Sita Barbara Dalibard.
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