Guardando più in generale ai numeri, sono oltre 3,5 milioni i vaccinati con due dosi, quasi 8 milioni quelli che hanno ricevuto almeno una dose. Ma sulla campagna vaccinale pesano l'incertezza del caso AstraZeneca - che rinvia un'altra consegna e vede aumentare le disdette degli appuntamenti - e la scarsità delle dosi di aprile, nonostante 1,5 milioni di Pfizer oggi alle Regioni, il carico maggiore finora.
Secondo il database del Ministero della Salute, in Italia è stato somministrato ad oggi il 54% delle dosi di AstraZeneca (2.218.038 su 4.098.800 consegnate), mentre per Moderna la percentuale scende al 50% (658.403 su 1.328.200). Pfizer ha invece una percentuale di somministrazione del 96%, (8.375.625 su 8.709.480). In totale in Italia su 14.136.480 dosi dei tre vaccini arrivate ne sono state somministrate 11.252.066, circa l'80%. Si fa strada l'ipotesi che su AstraZeneca pesi la diffidenza popolare
Ieri, intanto, il Lazio ha denunciato un taglio del 50% nella consegna del vaccino anglo-svedese prevista per il 14 aprile, ma in questo caso si tratta di un rinvio al 16 e al 23, con gli altri arrivi, precisa la struttura governativa guidata dal generale. Di certo c'è che gli 8 milioni di dosi previste in Italia in questo mese non saranno sufficienti a vaccinare 500 mila persone al giorno come previsto nel piano nazionale. Bisognerà puntare forte sugli over 70, fascia d'età molto trascurata e molto colpita dai decessi (6 milioni aspettano ancora la prima dose, 1,5 milioni la seconda), e tenere la riserva di seconde dosi, la gran parte dei 2,8 milioni in frigo.
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