Usura, è allarme: l'Oam mette on line l'elenco degli operatori abilitati. Ecco come evitare brutte sorprese

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Giovedì 7 Maggio 2020, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 18:50

Allarme usura nella Fase 2. A causa del Coronavirus e della crisi economica conseguente chi ha bisogno di liquidità deve fare grande attenzione per non rischiare di finire nelle mani di operatori non abilitati che non sono in grado di offrire il prodotto giusto e che magari fanno incappare in qualche investimento sbagliato o peggio, illegale. Dopo l'alert lanciato dallo stesso Viminale, a mettere in guardia è l'Oam, l'Organismo degli agenti e mediatori crediti, presieduto da Antonio Catricalà, che rappresenta 8.000 iscritti e 16 mila collaboratori.

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«La crisi - spiega il direttore generale Federico Luchetti - ha peggiorato le condizioni economiche delle famiglie e delle imprese, spesso c'è la necessità di avere liquidità ed è facile che persone non abilitate avvicinino famiglie e operatori promettendo prestiti non realizzabili o che, se ottenuti, non si potranno onorare. E' invece assolutamente necessario che il consumatore verifichi che i soggetti con cui entra in contatto siano agenti in attività finanziaria o mediatori creditizi iscritti all’Organismo. Chi è iscritto infatti ha i necessari requisiti di professionalità e onorabilità ed è in grado di aiutare il consumatore a effettuare scelte che saranno sostenibili nel tempo». 

Sul sito di Oam (https://www.organismo-am.it/) è possibile fare facilmente e rapidamente un controllo sugli operatori abilitati. «Bisogna fare grande attenzione - continua Luchetti, che grazie alla rete dell'Organismo ha un osservatorio privilegiato sul mercato -. Sia le imprese che le famiglie sono a rischio. C'è il pericolo che siano mal consigliati, che si sovraindebitino e finiscano addirittura in mano agli usurai. Ma anche senza arrivare all’usura può accadere che soggetti non abilitati chiedano anche anticipi in denaro per accelerare i tempi o per ottenere i prestiti. Questo non è vero. Una anticipazione di denaro non è assolutamente dovuta ed è pericolosa. Sia le imprese che le famiglie devono sapere che chi non è iscritto all’Organismo è un abusivo, opera nell'illegalità, compie un reato e non ha attenzione per le esigenze del consumatore».
 

 
 
 

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