Trump trova in Pimco un alleato nella sua richiesta alla Fed. Il maggiore fondo obbligazionario al mondo è infatti convinto che la banca centrale dovrebbe ridurre il costo del denaro in modo aggressivo perché i dati economici non sono in grado di catturare in pieno l'entità del rallentamento americano, maggiore di quanto trapela dai secchi numeri. Secondo Pimco un taglio dei tassi di un quarto di punto potrebbe non essere sufficiente a placare i timori di recessione viste le debolezze che iniziano a emergere sul mercato del lavoro e le tensioni commerciali, per le quali non si intravede una schiarita all'orizzonte nonostante i contatti in corso.
Motore della crescita americana nel secondo trimestre si confermano nel secondo trimestre i consumatori: le spese degli americani sono infatti salite del 4,8%, l'aumento maggiore dal 2014. In rialzo anche gli utili azionari, cresciuti del 4,7%: l'aumento rassicura sullo stato di salute di Corporate America alle prese con la guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina. Una battaglia a suon di dazi: i nuovi di Donald Trump scatteranno l'1 settembre. Persistono invece debolezze sul mercato immobiliare, che sembra affermarsi come il Tallone d'Achille dell'economia americana dopo essere stato al centro della crisi del 2008.
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