Il dibattito, ufficialmente improntato sulla stesura della nuova lista per il rinnovo del CdA, con Pier Carlo Padoan già cooptato per il ruolo di Presidente, nasconde invece scelte sostanziali e strategiche per il futuro dell'Istituto di Piazza Gae Aulenti.
La questione, in particolare, ruoterebbe attorno alla permanenza dell'Ad alla guida dell'Istituto e sarebbe inesorabilmente collegata alle scelte che farà Mustier su alcune tematiche chiave, come la subholding estera e l'eventuale aggregazione con MPS. E proprio su quest'ultimo aspetto sembra che si siano intensificate le pressioni dall'esterno, in ambito politico ed istituzionale, per sollecitare un atteggiamento più morbido di Mustier, che si è sempre mostrato freddo rispetto all'ipotesi di unione con la banca senese.
Che la posizione del Ceo della banca sia in bilico è confermato anche dal toto nomine, che è già partito e vede fra i papabili Matteo Del Fante, attualmente a capo di Poste, e Victor Massiah, ex Ceo di UBI. Fra i nomi più quotati anche Marco Morelli, ex di MPS, Fabio Gallia, ex di BNL, e l'attuale Ceo di Banco BPM, Giuseppe Castagna.
Certo è che questa incertezza on fa affatto bene al titolo Unicredit, che arretra vistosamente in Borsa, risultando oggi fra i peggiori nel paniere del FTSE MIB, con una perdita del 4% circa. Lo status tecnico di Unicredit però è in rafforzamento nel breve periodo, con area di resistenza vista a 8,841 Euro, mentre il primo supporto è stimato a 8,644.
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