Ue, Commissione Juncker verso la proroga dopo la bocciatura di Goulard

Ue, Commissione Juncker verso la proroga dopo la bocciatura di Goulard
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Venerdì 11 Ottobre 2019, 19:15 - Ultimo aggiornamento: 20:17

L'insediamento della nuova Commissione europea slitterà di un mese e non potrà avvenire prima di dicembre. Bruxelles si prepara a questo scenario che diventa sempre più probabile, soprattutto all'indomani della bocciatura del Parlamento europeo della commissaria designata dalla Francia Sylvie Goulard. Una circostanza che, hanno spiegato fonti europee, comporterà inevitabilmente una proroga dell'attuale esecutivo Juncker.

Le difficoltà per Ursula von der Leyen non mancano. Secondo gli addetti ai lavori, sarà difficile che possa insediarsi con tutta la sua squadra il 1° novembre a Palazzo Berlaymont. Salvo colpi di scena l'appuntamento con il voto del Parlamento Ue sulla nuova Commissione, inizialmente previsto per il 23 ottobre a Strasburgo, sarebbe destinato a saltare perché non ci sono i tempi tecnici necessari per completare le procedure previste.

Sul tavolo c'è da risolvere la questione francese - Parigi deve a questo punto indicare un nuovo nome sostituivo a Goulard - oltre a quella degli altri due paesi dopo il respingimento dell'ungherese Laszlo Trocsanyi e della romena Rovana Plumb. Bruxelles attende che a questo punto i tre paesi in questione si pronuncino, facciano delle nuove proposte e soprattutto che si ricominci con l'iter delle audizioni all'Europarlamento. Magari con una certa fretta come ieri ha allertato la stessa von der Leyen.

Indicazioni queste ultime che però si scontrano con la realtà dei fatti: la crisi politica in Romania che complica i tempi per un ipotetico annuncio da Bucarest e le dichiarazioni bellicose di Emmanuel Macron che aizzano le polemiche e non aiutano a semplificare. Oggi il capo dell'Eliseo è infatti tornato a battere sulla bocciatura di Goulard evocando «una crisi politica che non dobbiamo lasciare radicarsi e svilupparsi» in Europa. «È una questione ipotetica e noi siamo pronti ad ogni eventualità come sempre, questo è il compito della Commissione europea», ha detto oggi la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva a chi le chiedeva se il presidente Jean-Claude Juncker fosse pronto ad un eventuale prolungamento. «Il timing è nella mani del parlamento Ue», ha aggiunto, precisando che «spetta a loro decidere quando organizzare le audizioni».

Secondo Andreeva dipenderà «anche dai portafogli, dallo screening dei candidati», e dunque «tutta la questione è nelle mani del Parlamento europeo». La portavoce di Juncker ha poi precisato che al momento non si può prevedere una data certa su quando entrerà in carica von der Leyen in «quanto il tutto dipende da vari fattori ed elementi che non sono nelle mani né della Commissione europea né in quelle della presidente eletta».

A vederla diversamente è invece Brando Benifei, capo della delegazione del Pd all'Eurocamera, che esprimendo anche «preoccupazione» per il possibile impatto che lo slittamento nella nascita del nuovo esecutivo europeo può avere si dice convinto che la palla sia nel campo dei singoli Paesi e della presidente eletta von der Leyen. «Il Parlamento è pronto» a fare la sua parte ma prima «devono esserci comunicati i nomi dei candidati», ha precisato. 

 

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