Il testo prevede di destinare una parte significativa delle risorse del fondo Fesr post 2020 alla "crescita intelligente" e alla green economy, stabilendo che le regioni spendano dal 30 al 50% dei finanziamenti del Fesr in questa direzione e che un altro 30% venga destinato alla lotta contro il cambiamento climatico e a favore dell'economia circolare. Il Fondo di coesione continuerà invece ad essere utilizzato prevalentemente per gli investimenti nelle infrastrutture ambientali e di trasporto.
Dal sostegno dei fondi europei dovrebbero essere escluse anche le infrastrutture aeroportuali, lo smaltimento dei rifiuti e il trattamento dei rifiuti residui, con poche eccezioni per le regioni ultra-periferiche.
"Con questo nuovo regolamento abbiamo introdotto il principio che i cofinanziamenti ai fondi strutturali possono avvenire anche attraverso l'uso della flessibilità. Questa è una novità significativa. E per la prima con i fondi europei non si andrà in nessun modo a finanziare il fossile", ha spiegato il relatore del testo, l'eurodeputato Pd Andrea Cozzolino (S&D, IT) .
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