UE, addio piatti, posate e cannucce di plastica

UE, addio piatti, posate e cannucce di plastica
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Mercoledì 22 Maggio 2019, 09:45
(Teleborsa) - Piatti, bicchieri, posate e cannucce di plastica addio. Il Consiglio UE ha dato il via libera formale al divieto di utilizzo delle vettovaglie monouso in plastica approvato lo scorso 27 marzo dal Parlamento Europeo: banditi anche le aste per palloncini e i bastoncini cotonati in plastica.

A ciò si aggiungono anche le nuove leggi in materia di riciclo: la norma ricorda che gli Stati membri si sono impegnati a raggiungere la raccolta delle bottiglie di plastica del 90% entro il 2029, mentre le bottiglie di plastica dovranno essere riciclate almeno del 25% entro il 2025 e di almeno il 30% entro il 2030.

Le nuove regole "sono un grande primo passo per voltare pagina", è il commento di Greenpeace Europa.

Per gli italiani non dovrebbe essere molto difficile fare a meno della plastica monouso. Secondo un'analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Eurobarometro, il27% degli italiani ha già evitato di acquistare oggetti di plastica monouso come piatti, bicchieri o posate, rifiuti che mettono in pericolo non solo gli animali nel mare ma anche quelli in fattoria.

Mucche, pecore o cavalli degli allevamenti rischiano, infatti, di restare soffocati dai residui plastici magari abbandonati nei prati a fine picnic.

Il 68% degli italiani, rileva la Coldiretti, ritiene che sarebbe opportuno pagare un sovra prezzo per questi prodotti, evidenziando così un comportamento virtuoso spinto da una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale. Sono molto diffusi nelle campagne i rifiuti di plastica e non solo piatti, sacchetti e stoviglie per incuria dei cittadini. La Coldiretti segnala, infatti, episodi di animali morti per aver ingerito prodotti 'di moda' come i resti delle lanterne cinesi, che sempre più frequentemente vengono fatte volare in cielo.

Diverso il commento di Confindustria che già all'epoca del licenziamento della legge da parte dell'Europarlamento aveva paventato possibili ricadute sul settore industriale.



(Foto: Cristof Echard - © Unione Europea)
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