Zelensky ha inoltre affermato che l'Ucraina è pronta anche a fare uno scambio con i russi per salvare i superstiti e portare fuori coloro che sono morti a Azovstal. "I civili sono già stati evacuati, ora restano i feriti, non vogliamo lasciarli lì. Si farà tutto il possibile", ha detto. Quanto alla possibilità di un attacco della Transnistria, ha detto di ritenerlo possibile, "ma non siamo molti preoccupati". Il presidente ucraino ha poi ringraziato l'Italia per aver aderito alle sanzioni e ha commentato le dichiarazioni rese ieri dal presidente del Consiglio Mario Draghi a Washington. "Non siamo in condizioni pari, ma il mondo è unito intorno a noi. Draghi ha ragione: noi possiamo vincere perché stiamo combattendo per la verità ", ha sottolineato.
Quanto alle possibili trattative con la Russia, Zelensky ha affermato di non aver mai parlato di riconoscere l'indipendenza della Crimea, "non la riconosceremo mai come parte della Russia. La Crimea ha sempre avuto la sua autonomia, ha uno suo parlamento, ma all'interno dell'Ucraina". In generale, ha sottolineato che "proporre a noi di cedere qualcosa per salvare la faccia del presidente russo non è corretto da parte di alcuni leader". Inoltre, pur ringraziando il Papa per gli sforzi in direzione di una tregua, ha definito "inaccettabile" che alla Via Crucis siano sfilate insieme le bandiere russa e ucraina.
Nel frattempo, il ministro degli esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha fatto sapere che "la richiesta dell'Ucraina di ottenere lo status di Paese candidato dell'Ue – attualmente in corso d'esame da parte della Commissione – sarà oggetto di una discussione al livello di leader durante il Consiglio europeo del prossimo mese di giugno". Nei giorni scorsi, la stessa presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva riferito che l'esecutivo Ue si esprimerà sulla richiesta di Kiev il mese prossimo.
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