Ucraina, Lavrov: dal Pentagono minacce di assassinio di Putin

Ucraina, Lavrov: dal Pentagono minacce di assassinio di Putin
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Martedì 27 Dicembre 2022, 11:15
(Teleborsa) - Il ministro degli Esteri della Russia, Sergey Lavrov, è tornato ad accusare l'Occidente – e gli Stati Uniti in particolare – di voler alzare il livello dello scontro in Ucraina. In un'intervista pubblicata dall'agenzia di stampa russa Tass, Lavrov ha affermato che l'Occidente inoltre "mira alla totale repressione della Russia", un atteggiamento che che "presenta rischi di uno scontro armato diretto tra potenze nucleari". Il ministro degli Esteri ha negato una qualsiasi volontà russa di utilizzare armi nucleare accusando ancora l'Occidente di "speculazioni irresponsabili" circa un loro utilizzo in Ucraina da parte russa.

Lavrov ha parlato anche di dichiarazioni rilasciate da "funzionari anonimi" del Pentagono in merito a un "attacco decapitante" contro il Cremlino che parlano di una minaccia di tentato omicidio del presidente Vladimir Putin. "Se tali idee sono davvero ponderate da qualcuno, allora questo qualcuno dovrebbe pensare meglio alle possibili conseguenze di tali piani", ha aggiunto il ministro degli Esteri russo.

"Gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per rendere il conflitto in Ucraina ancora più violento", ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, "non è un segreto che l'obiettivo strategico degli Usa e dei loro alleati della Nato sia quello di ottenere una vittoria sulla Russia sul campo di battaglia per indebolire o addirittura distruggere il nostro Paese". "I nostri avversari faranno di tutto per raggiungere questo obiettivo. Washington ha anche raggiunto l'obiettivo geopolitico chiave di rompere i legami tradizionali tra Russia ed Europa", ha aggiunto.

"Il nemico è ben consapevole delle nostre proposte sulla smilitarizzazione e la denazificazione dei territori controllati dal regime di Kiev, l'eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia che include i nostri nuovi territori (le repubbliche di Donetsk e Lugansk e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia). Non resta molto da fare: accettare queste proposte in modo amichevole, o in caso contrario sarà l'esercito russo ad occuparsi della questione", ha concluso Lavrov.

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