Nel frattempo il Guardian, citando il vice ministro dell'Agricoltura ucraino, Taras Vysotskyi, ha segnalato che il piano turco per aprire un corridoio sicuro per le navi cariche di grano ucraino attraverso il Mar Nero potrebbe essere ostacolato dal problema dello sminamento. Vysotskyi ha infatti riferito che ci vorranno sei mesi per togliere tutte le mine.
Sullo sfondo la notizia del giorno è stata l'attacco diretto del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente della Federazione russa, Dmitry Medvedev, contro i nemici della Russia definiti "bastardi e imbranati". "Mi viene spesso chiesto perché i miei post sono così duri – ha scritto Medvedev sul suo canale Telegram –. La risposta è che li odio. Sono bastardi e imbranati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. E finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire".
Le parole dell'autorità russa sono state condannate anche dal ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio. "Gravissime e pericolose le affermazioni di Medvedev. Sono parole inaccettabili, che ci preoccupano fortemente anche perché arrivano dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo. Non è un segnale di dialogo, non è un'apertura verso un cessate il fuoco, non è un tentativo di ritrovare la pace, ma sono parole inequivocabili di minaccia verso chi sta cercando con insistenza la pace", ha commentato in una nota Di Maio. "È doveroso - ha aggiunto – smettere di alimentare tensioni con provocazioni e minacce. Le affermazioni che arrivano oggi, invece, non lasciano dubbi e allontanano da parte russa la ricerca della pace. Piuttosto danno linfa a una campagna d'odio contro l'Occidente, contro quei Paesi che stanno cercando con insistenza la fine delle ostilità in Ucraina".
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