Ubi, Massiah: offerta non concordata, presto per trarre conclusioni

Ubi, Massiah: offerta non concordata, presto per trarre conclusioni
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Mercoledì 19 Febbraio 2020, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 18:42
Il consiglio di amministrazione di Ubi Banca, riunitosi stamattina in via straordinaria, per valutare la proposta d'acquisto in azioni lanciata lunedì sera da Intesa Sanpaolo, resta freddo sull'offerta.

Il cda, spiega un comunicato, "ha visionato la comunicazione relativa all'offerta". Il consiglio ha anche "conferito delega al consigliere delegato, d'intesa con il presidente e sentito il vice presidente, di nominare gli advisor finanziari e legali che assisteranno il gruppo nello svolgimento delle attività di valutazione delle informazioni finora rese pubbliche, del documento di offerta una volta disponibile, con le alternative possibili".

"L'offerta di Intesa è sorprendente, credo che abbia sorpreso tutti", aveva intanto commentato il consigliere Ferruccio Dardanello, al termine del csa.

Victor Massiah, ceo di Ubi, ha confermato che l'offerta di Intesa Sanpaolo "non era concordata né a conoscenza del nostro cda e del nostro management". "E' molto presto per trarre considerazioni", ha affermato il consigliere delegato, in una lettera inviata ai dipendenti, spiegando che quella arrivata è solo una proposta e che "prima di diventare progetto, dovrà passare attraverso un complesso, e per nulla scontato, iter autorizzativo delle autorità vigilanti e di approvazione da parte delle assemblee".

Massiah ha ricordato la tempistica rilassata dell'operazione: il prospetto sarà presentato alla Consob il prossimo 7 marzo ed il periodo di adesione non inizierà prima della fine di giugno. Prima di questa, "il cda di Ubi dovrà esprimersi, a valle di una adeguata istruttoria". Massiah ha poi ricordato che Ubi viene definita nella proposta "la migliore delle banche medie italiane" e ha aggiunto è una qualità che "il mercato ci ha sempre riconosciuto e di cui dovete essere orgogliosi".

Intanto, gli analisti di Dbrs Morningstar hanno giudicato l'operazione "ampiamente positiva" e hanno indicato che allineeranno i rating di Ubi a quelli di Intesa in caso di esito positivo dell'operazione. Il giudizio sul nuovo Gruppo nato da questa unione è complesisvamente positivo perché "rafforzerà ulteriormente la già forte posizione della banca in Italia, aumentando le sue dimensioni e quote di mercato in termini di prestiti e depositi".

Il Presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ha detto oggi: "Se io fossi un azionista darei una risposta positiva, vista la valutazione che il mercato ha dato". E poi ha aggiunto "sarei contento di come è cambiato il valore del mio titolo dalla mattina alla sera". Gros-Pietro ha poi spiegato che con l'operazione "il legame con il territorio rimane, anzi sarà rafforzato". "Noi siamo una banca ambiziosa e la nostra ambizione è far crescere l'economia dei Paesi in cui operiamo ed essenzialmente l'Italia", ha aggiunto spiegando che il nuovo Gruppo potrà "aumentare di 30 miliardi il finanziamento a imprese e famiglie italiane" e "da 50 a 60 miliardi il finanziamento di iniziative green".

Per Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, l'offerta su Ubi è "un'opportunità unica per creare una realtà europea ancora più forte". La scelta - ha detto - è caduta su UBI perché "è una banca solida, ben gestita, una piccola Intesa Sanpaolo". Poi ha aggiunto che il rischio di esecuzione dell'operazione è "basso" e che i modelli di business e valori condivisi faciliteranno l'integrazione, e l'operazione "non avrà alcun costo per gli azionisti".

 
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