Il diktat imposto dal presidente Recep Tayyip Erdogan è quello di una politica monetaria espansiva, da mantenere a tutti i costi, per incentivare investimenti, esportazioni e crescita. Una politica monetaria convenzionale prevede invece che la banca centrale aumenti i tassi di interesse quando l'inflazione è alta per raffreddare la domanda.
"Gli attacchi manipolativi condotti contro la lira turca sulla nostra politica dei tassi di interesse bassi non danneggeranno seriamente la nostra economia - ha continuato Nebati - Sebbene ci siano state turbolenze nel settore reale con l'ultimo attacco al tasso di cambio, la nostra economia mantiene tutta la sua forza". "Dal 2013, ogni volta che abbiamo tentato di attuare la nostra politica di tassi di interesse bassi, abbiamo incontrato una forte opposizione. Questa volta, siamo determinati a farlo", ha sottolineato.
Il vice ministro delle finanze turco ha affermato che la politica di riduzione dei tassi aiuterebbe la Turchia nell'era post-pandemia attraverso "attraenti opportunità di investimento". "Suggerisco a tutte le parti di rivalutare l'erroneità della politica di "alto interesse, bassa inflazione", che ci è stata dettata, in particolare per il nostro Paese, che ha un deficit strutturale delle partite correnti", ha concluso.
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