Queste transazioni - stando a quanto riporta il quotidiano americano - furono poste in essere da entità facenti parte grande impero Trump, compresa la Fondazione di famiglia.
Non è chiaro di che natura fossero gli illeciti, ma in almeno un caso si parlerebbe di un trasferimento di denaro verso entità o individui all'estero.
A far emergere queste operazioni sarebbero stati i sofisticati sistemi di allerta di cui la banca è dotata per rilevare possibili attività illecite. Contattata, Deutsche Bank ha spiegato infatti "negli ultimi anni abbiamo aumentato lo staff anti-frode e migliorato i nostri controlli e preso molto sul serio il rispetto delle leggi anti-riciclaggio (AML/BSA)". "Un programma AML efficace - ha spiegato - richiede una sofisticata tecnologia di screening delle transazioni e un team di individui che può analizzare gli allarmi generati da questa tecnologia in modo completo ed efficiente".
In relazione alle segnalazioni di cui parla l'articolo del NYT, la banca ha precisato che "è categoricamente falsa l'ipotesi che qualcuno sia stato costretto a dimettersi o licenziato per eliminare le preoccupazioni di qualche cliente".
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