Troppi farmaci in prontuario. Grillo: "Con revisione risparmi per 2 miliardi"

Troppi farmaci in prontuario. Grillo: "Con revisione risparmi per 2 miliardi"
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Martedì 11 Dicembre 2018, 09:15
(Teleborsa) - Una revisione del prontuario farmaceutico con lo stop ai medicinali omologhi, il contenimento della spesa, ma anche la verifica di dispensazioni di dosi personalizzate e nuove disposizioni sui biosimilari. Sono questi i principali obiettivi individuati dal Documento di programmazione della nuova governance farmaceutica, presentato ieri al Ministero della Salute.

Un testo frutto del lavoro del tavolo insediato al ministero della Salute a cui, oltre a un gruppo di esperti indipendenti, hanno preso parte esponenti del Mef, del Mise e delle Regioni.

"Con la riorganizzazione della governance farmaceutica si potrebbero risparmiare fino a due miliardi" ha stimato il ministro della Salute Giulia Grillo, auspicando che anche le regioni dove attualmente si registrano maggiori criticità nella Sanità, riescano a seguire l'esempio di quelle più virtuose. In tal modo, secondo il Ministro, "le spese potrebbero essere più contenute e le risorse riallocate diversamente".

"È irrazionale che la Campania spenda il 20% pro capite ogni anno più della Lombardia per i farmaci", ha affermato il farmacologo Silvio Garattini, tra i partecipanti al tavolo del ministero, sottolineando che "ci sono troppe spese non giustificate".

Tra le problematiche esposte da Garattini vi è il fatto "buono per il mercato, meno per tasche e salute" che diverse aziende producano tutte lo stesso farmaco "con un nome diverso, ma uguale nell'effetto". "La soluzione – ha aggiunto il farmacologo – è che se un farmaco funziona meglio degli altri, nel prontuario si mantiene solo quello. Non solo, se questi farmaci sono tutti uguali, allora scegliamo quello che costa di meno".

"Non possiamo neppure avere 25 aziende che producono tutte lo stesso farmaco. Con un nome diverso, ma uguale nell'effetto: e allora quale di questi dovremmo usare? Buono per il mercato, meno per tasche e salute. La soluzione è che se un farmaco funziona meglio degli altri, nel prontuario si mantiene solo quello e non gli altri. Non solo, se questi farmaci sono tutti uguali, allora scegliamo quello che costa di meno».

Di diverso avviso il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. "Mi dispiace sentire che tutti i farmaci sono uguali, mi dispiace per la ricerca e per i malati. I malati sono diversi e ognuno di loro ha bisogno di un certo farmaco" ha affermato. Scaccabarozzi si è mostrato in disaccordo anche rispetto alla stima sui risparmi ipotizzata dal ministro Grillo: "Dei farmaci convenzionati, il 90% ha il brevetto scaduto. Difficile che si possa risparmiare in quel settore. Piuttosto – ha concluso – spero si abbia il coraggio di riversare sulla spesa diretta le centinaia di milioni di euro che avanzano dalla convenzionata ogni anno, per avere più accesso ai farmaci".








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