A questa consultazione ha partecipato anche l'Istituto Nazionale Tributaristi (INT), presieduto da Riccardo Alemanno. L'istituto ha fornito alcune indicazioni, tra cui l'utilizzo a livello europeo della fatturazione elettronica, l'armonizzazione delle aliquote IVA e lo scambio dei dati amministrativi e commerciali tramite un'unica piattaforma digitale, sia per le attività produttive, sia per le autorità nazionali.
"Fermo restando che resta prioritaria la problematica sanitaria e che occorre riuscire a contenere gli effetti del Covid-19 altrimenti l'economia continuerebbe ad essere ostaggio di una sorta di perverso gioco dell'oca, al di là dell'armonizzazione dell'IVA e della digitalizzazione delle fatture che abbiamo indicato alla Commissione europea, sarebbe necessaria l'armonizzazione dei sistemi fiscali dei Paesi membri", ha spiegato Alemanno.
Secondo il presidente dell'INT, un intervento di questo tipo eviterebbe "differenziazioni che incidono inevitabilmente sugli scambi e sulla stabilizzazione di attività produttive nei Paesi con una pressione fiscale meno invasiva, non di meno dovrebbero essere anche attuati stessi sistemi di controllo sulla correttezza amministrativa e fiscale delle attività produttive in ciascun Stato membro".
L'auspicio di Alemanno è che comunque, "l'ambizioso e condivisibile progetto dell'UE per rafforzare la cooperazione e la condivisione di informazioni tra gli Stati membri e le autorità competenti, non produca ulteriori effetti di burocratizzazione e complicazione di un sistema già di per sé estremamente farraginoso e che invece deve essere semplificato".
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