Tria: "Nessun rischio di patrimoniale, io molto contrario"

Tria: "Nessun rischio di patrimoniale, io molto contrario"
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Lunedì 15 Aprile 2019, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 10:12
(Teleborsa) - Nessuna manovra correttiva, nessuna patrimoniale e stop alla flat tax. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria, in collegamento a "In 1/2 ora" con Lucia Annunziata da New York, dove era per i lavori all'FMI, interviene sui temi economici nazionali più caldi, rassicurando sulla tenuta dei conti e sulla stabilità economico-politica.

Il titolare del Tesoro chiarisce in primo luogo di essere contrario, anzi "molto contrario" a una patrimoniale, idea che è tornata a circolare negli ambienti del centrosinistra (ma non condivisa dal segretario Pd Nicola Zingaretti) perché "colpirebbe al cuore gli italiani e avrebbe un impatto distruttivo su crescita e consumi. Solo parlarne crea incertezza e danno", ha chiarito.

Quello che più conta per Tria è il "messaggio di stabilità" che il governo ha voluto dare col DEF grazie al fatto che "il quadro macroeconomico che abbiamo presentato è completamente condiviso con tutte le istituzioni".

In secondo luogo, "non ci saranno manovre correttive", assicura il ministro, nonostante le prospettive di crescita siano praticamente nulle, rimarcando che per raggiungere lo 0,2% del dato finale del DEF, bisognerà avere "una crescita sostenuta già nel secondo semestre di quest'anno, altrimenti non si può raggiungere questo livello".

Altro tema caldo, anzi bollente, è quello della flax tax, su cui Tria chiarisce ancora una volta la sua posizione. Pur essendo favorevole in linea teorica, tanto da "averne scritto a favore" in una proposta firmata prima di entrare in via XX Settembre, oggi da ministro del Tesoro ribadisce che "occorre mantenere la progressività delle imposte, come c'è scritto nella Costituzione" e che passare a una sola aliquota non è fattibile.

Se infatti "si può immaginare un'area di reddito che non viene tassata se il livello è molto basso", area che esiste già ora per i redditi sotto gli 8mila euro", Tria ricorda che "occorre ridurre il numero delle aliquote in modo progressivo" e che un'aliquota unica "dovrebbe essere posta ad un livello abbastanza elevato per problemi di stabilità finanziaria".

Anche sull'aumento dell'IVA, spesso richiamato in causa, Tria chiarisce di essere in linea teorica anche a favore, ma non di proporla per la contrarietà di parte della maggioranza. "Io sono per lo spostamento dell'imposizione sui consumi piuttosto che sui redditi perché lo considero più favorevole alla crescita", ha ammesso, ricordando però di non volere confondere la sua teoria economica con il lavoro al ministero.
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