Tria dal G20 rassicurà l'Ue: il deficit calerà

Tria dal G20 rassicurà l'Ue: il deficit calerà
3 Minuti di Lettura
Sabato 8 Giugno 2019, 20:03
L'Italia porterà in sede europea le prove del calo del deficit in un confronto sui conti pubblici che «sta andando bene, nel senso che aspettiamo che si pronunci secondo le procedure il Comitato economico-finanziario e poi si dovrebbe aprire un dialogo con la Commissione Ue». Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, a margine del G20 finanziario di Fukuoka, in Giappone, ha assicurato sulla procedura per eccesso di debito osservando che «chiariremo ciò che abbiamo già detto, i nostri programmi, e porteremo le prove di un miglioramento del deficit dell'anno e i miglioramenti per l'anno prossimo». Poiché si prevede un uso minore di risorse per reddito di cittadinanza e quota 100, quindi «un tiraggio minore di queste misure previste», ci sarà «un risparmio per un deficit minore». Che «verrà anche da un aumento anche in parte non fiscale», tra voci «tipo dividendi e altre cose» e comunque da maggiori entrate fiscali.

Nessun cambio alle due misure bandiera di 5 Stelle e Lega per le quali ci sono delle leggi: «Non è mai stato detto. Secondo il nostro primo monitoraggio, le nostre stime, il costo sarà minore di quello preventivato. Le spese allocate sono in eccesso su quanto sarà realizzato. Quindi, diciamo che ci sarà un risparmio. Nessun diritto acquisito soggettivo degli italiani rispetto a queste due misure verrà meno», ha ribadito Tria.

Il ministro, che ha ricordato come il ministero dell'Economia abbia dato parere contrario sulla mozione relativa ai mini-Bot, non ha lesinato dure critiche alle ipotesi di una ristrutturazione del debito italiano. «Credo che parlarne sia da irresponsabili. Non credo ne abbia parlato l'amico Padoan perché è una persona responsabile. Però, significa solo creare problemi sui mercati finanziari», ha risposto a una domanda su alcune provocazioni in tal senso attribuite al suo predecessore Pier Carlo Padoan. «Il debito italiano è sostenibile. C'è un'economia forte. Questo debito ce lo portiamo avanti da circa 30 e non abbiamo mai avuto bisogno di ristrutturare niente. Certo se si mette in discussione la nostra capacità di finanziare il debito e si fanno dichiarazioni o prese di posizione che minano la fiducia, è chiaro che si creano dei problemi».

Il costo di emissione di nuovi titoli in Italia, «da un punto di vista storico è ancora molto basso. In modo ingiustificato in base ai nostri fondamentali, paghiamo un tasso di interesse più alto di altri partner». Nel 2018 «è stato pari a 1,07, quindi non esplosivo. Il costo medio sullo stock continua a diminuire», malgrado il rialzo dello spread dell'ultimo anno. «Non ci sono motivi di insostenibilità» e il discorso di «irresponsabilità» vale anche per l'ipotesi patrimoniale.

Una conferma della solidità dei fondamentali è riscontrabile con l'inserimento dell'Italia tra gli osservati speciali nell'ultimo bollettino semestrale del Tesoro americano sui partner commerciali: «Abbiamo un surplus della bilancia dei pagamenti e loro monitorano chi ha un eccesso di surplus nella bilancia commerciale», ha rilevato Tria che ha avuto un bilaterale con il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin. Subito dopo un «pranzo europeo» col presidente dell'Eurogruppo, Mario Centeno, e i ministri delle Finanze di Germania, Francia, Spagna e Olanda. «Non era questo il tema (dei conti, ndr) del pranzo e quindi non lo si è proprio toccato». C'è stata «una preparazione di una riunione dell'Ecofin». In serata, l'incontro Pierre Moscovici, commissario Ue per gli Affari economici e monetari. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA