Trasporto aereo, Istat conferma crollo improvviso e verticale dopo 10 anni di boom

Trasporto aereo, Istat conferma crollo improvviso e verticale dopo 10 anni di boom
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Martedì 5 Maggio 2020, 12:45
(Teleborsa) - L'Istat ha diffuso i dati sull'andamento del trasporto aereo, delineando in termini numerici lo scenario piuttosto evidente della crisi da quando l'Oms ha dichiarato lo stato di pandemia a livello globale. Lo scorso mese di marzo nel nostro Paese sono stati cancellati due voli su tre ed i passeggeri sono diminuiti dell'85% (da circa 14 milioni a poco più di 2 milioni).

Emblematico il raffronto tra il movimento passeggeri registrato domenica 23 febbraio negli aeroporti italiani (poco meno di 460 mila passeggeri) e domenica 29 marzo quando sono transitati appena 6.800 viaggiatori tra partenze e arrivi.

Preludio a quanto il settore perderà ancora: nel mese di maggio circa 17,9 milioni di passeggeri trasportati e fino ai 21 milioni stimati nel prossimo mese di agosto, quando, nella migliore delle ipotesi, si assisterà alla prima fase della ripresa dei voli, a cominciare dalle destinazioni domestiche nazionali.

I numeri riportati dall'Istat riflettono chiaramente i valori che il trasporto aereo aveva raggiunto nel nostro Paese. Tra il 2010 e il 2018 il numero di passeggeri è aumentato del 33,3%. In particolare, i passeggeri dei voli internazionali sono cresciuti del 53% e quelli dei voli nazionali del 7,2%. Nel 2019, i passeggeri transitati nei 39 scali italiani monitorati da Assaeroporti sono stati 193 milioni, ovvero 7,4 milioni in più rispetto all'anno precedente, pari al +4%, in linea con il trend positivo degli anni precedenti. Nel 2018, in base ai dati di Eurostat, il traffico aereo è aumentato di un ulteriore 6% a livello europeo, coinvolgendo 1 miliardo e 106 milioni di passeggeri: come se tutti gli abitanti dell'Unione europea, inclusi i neonati, avessero preso l'aereo almeno due volte all'anno.

A livello nazionale la crisi del trasporto aereo coinvolge quasi 200 imprese (193 quelle attive in Italia nel 2017), con un fatturato nell'ordine di 10 miliardi di euro e circa 20 mila occupati, il 99,7% delle quali con dipendenti.

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