Il nuovo regolamento europeo, in vigore dall'inizio del prossimo anno, imporrà una riduzione globale delle emissioni di CO2 attraverso l'uso di carburanti contenenti basse concentrazioni di zolfo, come il normale gasolio. Se, fino ad oggi, le compagnie di navigazione hanno potuto utilizzare nel Mediterraneo un carburante contenente fino al 3,5% di zolfo, dal 2020 saranno obbligate ad usarne uno più costoso contenente solo lo 0,5% di zolfo. Da qui la decisione di Grimaldi, GNV, Tirrenia-Moby e delle altre compagnie che operano nel Mediterraneo di adeguare il tariffario. L'Environmental Sulphur Surcharge IMO 2020 sarà calcolato per tutti i veicoli rotabili, con un costo medio che va dai 5 agli 8 euro a metro lineare.
La notizia ha subito creato allarme in Sardegna dove diverse forze politiche hanno sollecitato un "immediato intervento della Regione". "Una stangata per gli autotrasportatori sardi – protesta l'ex presidente della Regione Sardegna ed ex deputato di Unidos Mauro Pili, che preannuncia una segnalazione all'Autorità garante del mercato e della concorrenza –. Il costo di un rimorchio passerà in media dagli attuali 400 euro ai 500. Gli incrementi saranno di circa 8 euro a metro lineare, da moltiplicare per 13,5 metri per rimorchio. Ovvero 108 euro in più per ogni rimorchio, che sino ad oggi costava in media, 400 euro. Il ministro dei Trasporti deve immediatamente intervenire per bloccare questo nuovo salasso ai danni dell'economia sarda".
Per affrontare questo nuovo limite – spiega Pili – "gli operatori marittimi avevano tre opzioni: passare a combustibili con basso contenuto di zolfo, installare degli scrubber, oppure convertire le navi, o le flotte, all'utilizzo di gas naturale liquefatto (Gnl). Il mancato adeguamento delle navi porta ad una scelta obbligata: utilizzare combustibili a basso contenuto di zolfo che costano, però, quasi il triplo di quello attuale".
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