Agens, Anav e Asstra, le associazioni del trasporto pubblico locale, lanciano l’allarme sul possibile flop delle gare di fornitura di autobus a metano, elettrico o a idrogeno. Il problema sono i tempi: “Oggi - spiegano le associazioni in una nota - le imprese di Tpl, che nella maggior parte dei casi sono i soggetti preposti alla determinazione delle gare, stanno ancora riscontrando problemi gravi e diffusi, riconducibili alla filiera produttiva dei bus, nel portare avanti le procedure per sottoscrivere i contratti di fornitura entro il termine del 30 settembre 2022 stabilito a pena di decadenza dall’assegnazione delle risorse”.
Le associazioni fanno notare che, negli ultimi mesi, si è registrato un aumento della domanda di autobus ad alimentazione alternativa, sia a livello nazionale che europeo, ma è in atto un forte rallentamento produttivo dovuto alla crisi energetica, conflitto in Ucraina, aumento dei costi e scarsa reperibilità di materie prime. Questa situazione sta impattando in maniera significativa sulla disponibilità e sui tempi di consegna dei mezzi e delle infrastrutture di alimentazione, con il rischio di compromettere seriamente le gare di fornitura.
“Bisogna - continuano le associazioni - che il Governo intervenga sul cronoprogramma per l’utilizzo dei 600 milioni previsti dal Pnrr e destinati all’acquisto di autobus extraurbani e suburbani ad alimentazione alternativa.
“Considerata poi la difficoltà di aumentare le alimentazioni alternative - concludono le associazioni - si auspica che rientrino tra le iniziative finanziabili anche autobus tradizionali/ibridi di ultima generazione che andrebbero a sostituire comunque una flotta ormai vetusta: oltre il 30% dei mezzi in circolazione, infatti, è altamente inquinante (ante Euro IV). Tutto questo alla luce dell’importante obiettivo del Pnrr: il trasferimento del 10% della motorizzazione privata a quella pubblica”.