Nella delibera approvata dal Consiglio lo scorso 16 ottobre e pubblicata oggi sul sito dell'Autorità, si legge che la società, «avvalendosi di modalità di commercializzazione per la conclusione del contratto con l'utente per l'attivazione del servizio non rispondenti alle vigenti prescrizioni legislative e regolamentari, con particolare riguardo alle prescrizioni sulla trasparenza nelle informazioni in fase di conclusione del contratto, ha condotto gli utenti ad esprimere un consenso non consapevole, con conseguente fatturazione di costi per servizi e beni da parte della società diversi da quelli attesi agli utenti». In pratica, i clienti pensavano di dover pagare una certa cifra e invece si sono visti fatturare un importo superiore.
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