Rispetto al bilancio 2018, il CdA di metà gennaio ha preannunciato un calo dell'EBITDA a 8,1 miliardi dagli 8,7 miliardi del 2017 e ricavi organici di gruppo per circa 20 miliardi di euro, laddove il calo della business unit brasiliana ha compensato il calo della business unit domestica. Più interesse desterà il nuovo piano in un contesto di mercato sempre più competitivo ed in vista delle sfide per il 5G.
Nel frattempo, prosegue il braccio di ferro fra i due soci di riferimento Vivendi e Fondo Elliott, in attesa dell'assemblea del 29 marzo per il rinnovo del board e la sostituzione di cinque membri in quota Elliott. Quest'ultimo, a quanto pare, sarebbe intenzionato a restare quale socio stabile della compagnia telefonica e ad incrementare la sua quota oltre la soglia del 10%. Superamento che però farebbe scattare la possibilità per lo Stato italiano di esercitare un diritto di veto, congelando ed eventualmente ordinando la vendita della quota eccedente.
Il tema della rete 5G e della possibile integrazione con Open Fiber resta certamente in primo piano. Fra l'altro, la compagnia di tlc ha annunciato un accordo con la società Corning Incorporated per lo sviluppo di nuovi servizi e nuove applicazioni (IoT, Smart Cities, AI) per le reti di nuova generazione.
Oggi, il titolo TIM registra un incremento dello 0,73% in Borsa a 0,4851 euro.
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