Tim cade ancora a Piazza Affari: giù del 6% ai nuovi minimi storici

Tim cade ancora a Piazza Affari: giù del 6% ai nuovi minimi storici
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Martedì 22 Gennaio 2019, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 19:41
Ancora sotto pressione il titolo Tim che in Borsa cede oltre 6 punti percentuali dopo aver toccato un nuovo minimo storico a 0,441 euro e trascorso una mattinata all'insegna della negatività. A pesare sulle azioni della compagnia telefonica contribuisce l'incertezza legata allo scorporo della rete dopo la bocciatura dell'Agcom al progetto di separazione volontaria presentato a suo tempo dall'ex ad Genish, ma anche i dati preliminari 2018 e le caute prospettive per l'anno in corso. A ciò si aggiunge lo scontro sulla governance tra i due principali azionisti, Vivendi e il fondo Elliott. Alla fine a Piazza Affari il titolo che lascia sul terreno il 6,24% a 0,446 euro non lontano dai minimi di sempre.

"I sindacati ieri hanno affermato che la separazione della rete fissa rappresenterebbe un disastro dal punto di vista industriale per TIM e per i suoi dipendenti. E abbiamo colto di recente che il CEO di Telecom sembra pensare che la separazione della rete di TIM non sia così semplice" - afferma un portavoce di Vivendi, primo azionista del gruppo di tlc - che aggiunge: "siamo anche sorpresi che Elliott sembri interferire con le autorità pubbliche italiane, alla luce del suo status di azionista di minoranza in TIM".

Le "tattiche di Elliott stanno deprimendo i risultati di TIM e il valore delle azioni" - rilancia ancora il portavoce - sottolineando come oggi il valore abbia raggiunto un record negativo ed è diminuito quasi del 50% dall'assemblea del 4 maggio. "Gli interessi di Elliott non sono allineati con quelli degli altri azionisti. Il suo collar lo protegge e può essere esercitato a partire dal 5 febbraio".

E, mentre continua il braccio di ferro, cresce l'attesa per il 29 marzo prossimo, giorno in cui è stata convocata l'assemblea dei soci chiamata ad esaminare la proposta di Vivendi di revoca di cinque consiglieri (Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Dante Roscini e Paola Giannotti de Ponti) supportati dal fondo Elliott, oltre al bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2018 e alla relazione sulla remunerazione.
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