L'Associazione, che sta monitorando le procedure di sicurezza sui voli operanti in Italia, lancia questo appello alle istituzioni per evitare che si imbarchino positivi o sintomatici. Per la stessa ragione, il Codacons chiede di rafforzare i controlli alle frontiere, come richiesto da alcuni presidenti di Regione, se necessario con l'impiego dell'esercito: il confine con la Slovenia (porta dei Balcani, in questo momento infestati dal Covid19), in particolare, richiede un'attenzione specifica e molto severa. Il rischio infatti è legato all'arrivo di irregolari da Paesi con sistemi sanitari "deboli", i quali – percorsa la rotta balcanica, attraverso Paesi ad alto tasso di contagio – possono entrare in Italia aggirando i controlli sanitari.
La priorità, in ogni caso, è quella di uniformare pratiche e procedure su tutto il territorio nazionale, evitando per il futuro di applicare protocolli "a macchia di leopardo", differenziati tra Regioni: una prassi che ha rappresentato purtroppo la regola nella gestione italiana del contenimento dell'epidemia, e che – come ampiamente dimostrato – ha incrementato rischi e possibilità di contagio sul nostro territorio.
"Bisogna subito prevedere controlli in tutti i luoghi di rientro dalle ferie, così da scoprire per tempo casi di positività al Covid e intercettare immediatamente gli asintomatici, vettori di diffusione del virus", dichiara il presidente Carlo Rienzi. "Vista la curva dei contagi non è più tempo di applicare mezze misure: le procedure devono essere ferree e devono riguardare l'intero territorio nazionale: altrimenti, rischiamo che la curva risalga rapidamente, e che in seguito sia troppo tardi per intervenire", conclude.
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