Terna, Piano sviluppo rete 2021 alza il tiro con 18,1 miliardi investimenti

Terna, Piano sviluppo rete 2021 alza il tiro con 18,1 miliardi investimenti
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Mercoledì 7 Luglio 2021, 13:00
(Teleborsa) - Oltre 18 miliardi di investimenti in 10 anni per portare avanti la transizione energetica, in linea con gli obiettivi del Green Deal, sviluppando ed integrando sempre più le fonti energetiche rinnovabili. Sono questi i principali obiettivi del Piano di Sviluppo 2021 di Terna presentati dalla Presidente Valentina Bosetti e dall'Amministratore delegato Stefano Donnarumma.

"Il nuovo Piano di sviluppo di Terna rappresenta una idea di rete elettrica del futuro e si sviluppa su tre direttrici: decarbonizzazione, efficienza del mercato, resilienza e sicurezza della rete", ha spiegato la Presidente Valentina Bosetti, sottolineando che il piano può essere definito "sostenibile" perché in linea con le linee guida di sviluppo sostenibile.

Gli investimenti programmati sono pari a 18,1 miliardi in 10 anni ed imprimono una "importante accelerazione" rispetto al precedente piano (+25%), per far fronte alla profonda trasformazione in atto nel settore elettrico. Gli investimenti "più alti di sempre", ha sottolineato l'Ad Stefano Donnarumma.

Questo Piano - ha affermato - "riflette l'importante momento storico che stiamo vivendo" ed implica "una chiara visione del futuro, ma anche e soprattutto la capacità di saper programmare e realizzare tutte le opere indispensabili alla concreta realizzazione della transizione energetica, di cui Terna è regista".

"Il nostro obiettivo è anche dare un importante contributo al rilancio dell'economia italiana così duramente colpita da questa terribile pandemia", ha detto l'Ad ricordando che ogni miliardo investito in infrastrutture ne genera 2-3 in termini di PIL e consente di creare nuovi posti di lavoro.

Il nuovo Piano è stato elaborato tenendo conto dello scenario aggiornato Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC), che prevede un aumento della domanda e produzione da energie rinnovabili ad una quota del 55% nel 2030, e richiederà un coerente adeguamento della rete elettrica nazionale, una "trasformazione" che passa per l'integrazione delle fonti rinnovabili, la chiusura delle centrali a carbone, la riduzione delle emissioni in atmosfera fino ad arrivare a zero emissioni al 2050.

Gli interventi programmati permetteranno di ridurre le emissioni in atmosfera di CO2 per 5,6 milioni di tonnellate annue (quasi il doppio rispetto al Piano precedente) e consentiranno di demolire 4.600 km di infrastrutture obsolete (circa 800 km in più rispetto al Piano precedente).

Ciò richiederà anche uno "sforzo in termini di pianificazione, semplificazioni autorizzative e realizzazione di infrastrutture che non trova precedenti nei decenni più recenti della storia italiana", ha spiegato Donnarumma. Gli investimenti di Terna serviranno innanzitutto ad incrementare la magliatura, a rinforzare le dorsali tra Sud (dove maggiore sarà la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) e Nord (dove è più sostenuta la domanda di energia elettrica), a potenziare i collegamenti fra le isole e la terraferma e all'interno delle isole, a sviluppare le infrastrutture nelle aree più deboli, al fine di migliorarne la resilienza, l'efficienza, la sostenibilità e l'integrazione delle rinnovabili.

Le linee di azione del Piano di Sviluppo 2021 passano per: l'integrazione delle rinnovabili, l'ampliamento della rete, sinergie infrastrutturali con altri sistemi (gas, ferrovie, telecomunicazioni) e potenziamento delle interconnessioni con l'estero per aumentare la capacità di scambio con i Paesi confinanti. Terna ha quindi programmato lungo questa traiettoria oltre 30 nuovi progetti infrastrutturali, fra cui il Tyrrhenian Link e l'interconnessione Italia-Svizzera.

Il Tyrrhenian Link, il collegamento HVDC sottomarino che collegherà la Sardegna alla Sicilia e quest'ultima alla Campania, prevede un investimento di circa 3,7 miliardi di euro e consentirà di dismettere impianti termoelettrici meno efficienti e più inquinanti in Sicilia.

L'Adriatic Link, il collegamento HVDC sottomarino tra Abruzzo e Marche da 1000 MW di potenza, dovrebbe entrare in esercizio entro il 2028, con due anni di anticipo rispetto alla data pianificata in precedenza. L'opera comporterà un investimento pari a circa 1,1 miliardi di euro e rappresenta un esempio di progetto per l'integrazione dell'energia prodotta dagli impianti eolici e fotovoltaici presenti in gran parte nel Sud Italia verso i centri di consumo del Nord.

Una serie di interconnessioni con l''estero consentiranno al nostro Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il ruolo di hub elettrico dell'Europa e dell'area mediterranea, diventando protagonista a livello internazionale. La nuova linea di collegamento tra l'Italia e la Svizzera da 1000 MW di potenza, la cui realizzazione è legata al progetto di razionalizzazione della rete in alta tensione di Valtellina e Valchiavenna (in provincia di Sondrio) richiederà un investimento di 1,2 miliardi e porterà alla demolizione di quasi 500 km di elettrodotti esistenti e all'interramento di linee aeree. Altro esempio è l'investimento di circa 750 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo cavo sottomarino con la Grecia da 500 MW di potenza e 200 km di lunghezza. Confermato nel Piano di Sviluppo 2021 il progetto Sa.Co.I.3, il rifacimento del collegamento tra Sardegna-Corsica-Italia.

E' previsto anche un piano di riassetto delle principali aree metropolitane, tra cui Catania, Genova, Reggio Emilia e Roma e lo sviluppo delle reti nelle isole attualmente non interconnesse con l'Italia peninsulare, l'Isola del Giglio, l'Isola di Favignana e l'Isola d'Elba.

Terna ha dedicato al Piano anche una App ad hoc, pubblica e interattiva, che mostra i principali progetti e gli interventi di sviluppo sulla rete elettrica nazionale con strumenti multimediali di ultima generazione.
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