Gas, termosifoni "ridotti" e accensione posticipata di 15 giorni: ecco il piano in caso di austerity (e quanto ci farà risparmiare)

Il taglio ai caloriferi arriverà a 2 gradi, come previsto dal piano studiato dal governo da far scattare in caso di stop del gas dalla Russia: 360 euro di risparmi e circa 5,5 miliardi di metri cubi di gas in meno da consumare.

Gas, termosifoni "ridotti" e accensione posticipata di 15 giorni: ecco il piano in caso di austerity (e quanto ci farà risparmiare)
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Martedì 12 Luglio 2022, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 09:35

Soltanto abbassando di un grado i termosifoni, riducendo l'orario giornaliero di un'ora, da Milano a Palermo, e posticipando l'accensione di 15 giorni una famiglia tipo può risparmiare quasi 180 euro in bolletta e abbassare i consumi di circa 2,7 miliardi di metri cubi di gas, dice l'Enea. Ma se il taglio ai caloriferi arriverà a 2 gradi, come previsto dal piano studiato dal governo da far scattare in caso di stop del gas dalla Russia, l'effetto può essere doppio: 360 euro di risparmi e e circa 5,5 miliardi di metri cubi di gas in meno da consumare. Senza contare l'impatto dei comportamenti virtuosi che potrebbero mettere in campo le famiglie tra lavatrici ridotte e docce a tempo, e i risparmi previsti dal taglio della luce pubblica fino al 40% e dai contributi da parte delle imprese. Si tratta di un piano di emergenza che il governo spera di non dover utilizzare mai, sia chiaro. Ma non intende certo farsi cogliere impreparato dalle manovre politiche di Putin sul metano. E allora sono in pieno svolgimento i contatti tra i Ministeri interessati, Mite, Mise e Mef con le società di distribuzione locale e con Terna, la società che si occupa delle reti di trasmissione dell'energia elettrica in alta tensione in tutto il territorio nazionale, per sciogliere anche i nodi di un piano di austerity tutt'altro che facile da applicare. Non solo perché non è ancora ben chiaro chi dovrebbe controllare il rispetto di certi paletti sulla temperatura dei termosifoni. Ma anche perché ridurre l'utilizzo della luce nelle case private, forzando l'abbassamento dei kilowatt disponibili, non è un affare banale da gestire a livello locale, con tanto di contratti firmati.

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OPERAZIONE IN DUE FASI
«Niente panico. Il governo mantiene lo stato di pre-allerta necessario al monitoraggio costante dei flussi, senza alcun bisogno di misure emergenziali e di un passaggio allo stato di allerta», ha fatto sapere intanto il Mite, «stante la situazione attuale». Non è ancora tempo, dunque, di far scattare il piano di austerity taglia-consumi per il Ministero della Transizione ecologica. Anche perché, ha precisato il Mite, la riduzione di circa il 30% sulle forniture di gas annunciate ieri da Gazprom per l'Italia «equivale in valore assoluto a circa 10 milioni di metri cubi al giorno, e rappresenta una parte marginale della fornitura giornaliera totale che viene ampiamente compensata dalle altre forniture che il governo si è assicurato con il piano di diversificazione».
Ma «il risparmio dei consumi del gas nel settore residenziale, il 30% del totale, è cruciale», aveva detto il ministro Cingolani in mattina commentando i nuovi dati dell'Enea. E quindi «stiamo discutendo con altri ministeri di un progetto rapido di informazione, tipo Pubblicità e progresso, su due grandi settori: l'energia, appunto, e l'acqua». Serve «sobrietà», ha spiegato: «se gli utenti non sono sensibili al risparmio, le politiche sono inutili».
I numeri dell'Enea dimostrano fin dove si può arrivare per Cingolani: con termosifoni ridotti di un grado per decreto e una serie di comportamenti volontari e incentivati da parte delle famiglie si può risparmiare oltre il 20% del gas russo (almeno 6,8 miliardi di miliardi di metri cubi).

Con due gradi in meno si sfiorano i 10 miliardi di taglio. E allora, se sarà necessario una famiglia tipo di 2-3 persone da Milano o Torino si troverà a non poter alzare la temperatura oltre il 18-19 gradi, a seconda del livello di emergenza, e a ridurre l'orario da 15 a 14 ore (dalle 7 alle 21). In zone di montagna il tempo si ridurrà a 16 ore, dalle 6 alle 22. Mentre a Bari o Napoli l'accensione potrà limitari alle 10 ore (dalle 7 alle 12 e dalle 16 alle 21). Mentre Roma che si trova nella zona D, dovrebbe limitarsi alle 12 ore, (dalle 7 alle 13 e dalle 15 alle 21). Un sacrificio tutto sommato accettabile.


LE VERIFICHE
Anche se non sarà facile fare i controlli. Se ne occuperanno le amministrazioni comunali, dice qualcuno. Ma in realtà anche la legge in vigore sui paletti al riscaldamento non chiarisce bene a chi tocca fare il guardiano. Quanto alla riduzione dei consumi di elettricità residenziali, basta stabilire per decreto che attraverso Terna e i distributori locali sia ridotta al minimo da capacità di kilowatt (quindi a 3) in alcune ore più critiche. Forse, non si potrà tenere contemporaneamente a pieno regime lavatrice, lavastoviglie e forno, ma con un po' di attenzione, non si dovrà rinunciare all'acqua calda.
E perché no, anche sulla doccia c'è spazio per risparmiare, ha detto ieri il ministro. Ridurre il tempo da 7 minuti a 5 minuti tagliando la temperatura di 3 gradi può far risparmiare il 35% dei consumi. E comporta il suo risparmio del 25% anche abbassare la fiamma del fornello dopo l'ebollizione dell'acqua della pasta. Nessuna legge su questo. Impossibile tagliare la doccia per decreto, anche quando manca il gas russo.

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