Accensione riscaldamento nelle case, ecco le date e le nuove regole da Nord a Sud. Per contenere le emissioni inquinanti degli impianti termici e limitare al contempo le spese relative al funzionamento degli impianti, il Ministero della Transizione Ecologica, per la stagione invernale 2022-2023, ha stabilito con Decreto n 383 del 6 ottobre 2022 che «i parametri di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale, rispetto alle stagioni precedenti, si riducono di 15 giorni per il periodo di accensione e di 1 ora per la durata giornaliera di accensione, mentre i valori di temperatura si riducono di 1°C».
Il Decreto è stato varato dall'ex ministro Roberto Cingolani e confermato dal suo successore Gilberto Pichetto Fratin.
Riscaldamento: quando si accende quest'anno
Quest’anno la data d'accensione dei riscaldamenti verrà posticipata di otto giorni, tra inizio di novembre e inizio di dicembre, a seconda delle fasce in cui rientrano le regioni da Nord a Sud. Nello stesso modo lo spegnimento verrà invece anticipato di una settimana, quindi a seconda delle aree, tra la metà di marzo e l’inizio di aprile.
I singoli territori saranno suddivisi in fasce dalla A alla F (dalle più "calde" fino alle più fredde), in base alle quali saranno stabiliti i periodi, oltre che le ore di accensione giornaliere.
Zona A (5 ore giornaliere dall’8 dicembre al 7 marzo), Zona B (7 ore giornaliere dall’8 dicembre al 23 marzo), Zona C (9 ore giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo), Zona D (11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile), Zona E (13 ore giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile), Zona F (nessuna limitazione).
La suddivisione per zone
Zona A: ci saranno le restrizioni maggiori. Si tratta di Lampedusa e Linosa insieme ad altre aree della Sicilia come Porto Empedocle.
Zona B: Sicilia e Calabria, con le province di Agrigento, Catania, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.
Zona C: Sardegna e aree del Centro-Sud, le città della fascia adriatica più le province di Cagliari, Cosenza, Napoli, Bari, Salerno, Oristano e Taranto.
Zona D: Centro Italia, con qualche caso tra Nord e Sud, province di Roma, Firenze, Pisa, Livorno, Siena insieme a Genova, Vibo Valentia, Avellino e Caltanissetta.
Zona E: province di Bologna, L’Aquila, Venezia, Trieste, Verona, Bergamo, Parma, Perugia, Potenza, Arezzo, Bolzano, Alessandria, Padova e Udine.
Zona F: i comuni dell’arco alpino come Bolzano, Aosta, Belluno, Sondrio con alcuni centri nelle province di Bergamo e Varese.