Attualmente il numero dei lavoratori dipendenti occupati- a tempo determinato e indeterminato- tocca la soglia delle 11.500 unità. Ma nei prossimi tre anni si potrebbero creare altri 15.000 posti. È quanto fa sapere il presidente di Federterme Costanzo Jannotti Pecci. «Chiediamo oggi alla politica di voler affrontare insieme a noi la sfida che consentità al nostro settore di raggiungere questo traguardo e di investire principalmente su occupazione giovanile, femminile e di qualità», ha aggiunto Jannotti. I posti di lavoro si possono realizzare consentendo alle terme di destagionalizzare la loro attività, tramite l'ampliamento dell'offerta dei servizi, che oltre alle cure tradizionali, dovrà includere anche una serie di nuove prestazioni. Se si somma il numero dei dipendenti attuali a quello dell'indotto il si arriva a quota 65.000. «Il termalismo oggi, a cavallo tra cure e benessere, è un settore che può garantire con certezza una crescita stabile dell'occupazione nei prossimi anni», ha concluso il presidente.
Sono 154 i comuni italiani che dispongono di stabilimenti termali, le regioni dove si concentrano di più sono Veneto (28,2%), Campania (23,8%), Emilia Romagna (7,1%), Toscana (6,2%), Lazio (4%) e Lombardia (3,7%).
Nel corso dell'evento è intervenuto il sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia Pier Paolo Baretta che ha sottolineato l'importanza del settore termale soprattutto in un momento in cui la qualità del vivere è sempre più centrale nella quotidianità delle persone. Ha ribadito che è fondamentale intraprendere un percorso nel quale ci sia un itinerario fiscale per lo sviluppo di questo settore. Infine ha evidenziato l'importanza degli investimenti per gli stabilimenti termali, che possono essere considerati come un patrimonio storico.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout