Federterme: «In tre anni si possono creare 15.000 posti di lavoro»

Federterme: «In tre anni si possono creare 15.000 posti di lavoro»
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Mercoledì 6 Novembre 2019, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 11:33
Federterme compie cent'anni e svela i dati del settore termale. In occasione della presentazione al Senato del libro «Federterme, un secolo di industria e cultura termale» della professoressa Annunziata Berrino, l'associazione spiega quanto e come gli stabilimenti termali creano e possono creare lavoro. 

Attualmente il numero dei lavoratori dipendenti occupati- a tempo determinato e indeterminato- tocca la soglia delle 11.500 unità. Ma nei prossimi tre anni si potrebbero creare altri 15.000 posti. È quanto fa sapere il presidente di Federterme Costanzo Jannotti Pecci. «Chiediamo oggi alla politica di voler affrontare insieme a noi la sfida che consentità al nostro settore di raggiungere questo traguardo e di investire principalmente su occupazione giovanile, femminile e di qualità», ha aggiunto Jannotti. I posti di lavoro si possono realizzare consentendo alle terme di destagionalizzare la loro attività, tramite l'ampliamento dell'offerta dei servizi, che oltre alle cure tradizionali, dovrà includere anche una serie di nuove prestazioni. Se si somma il numero dei dipendenti attuali a quello dell'indotto il si arriva a quota 65.000. «Il termalismo oggi, a cavallo tra cure e benessere, è un settore che può garantire con certezza una crescita stabile dell'occupazione nei prossimi anni», ha concluso il presidente. 

Il settore termale è un campo in forte espansione, che a partire dal 2015 ha vissuto una ripresa dell'attività produttiva. Il numero degli stabilimenti termali attivi in tutta Italia è di 323.  Secondo i dati provvisori di Federterme nel 2018 i ricavi totali si sono avvicinati a quota 760 milioni di euro. Più dettagliatamente: i ricavi delle cure termali  convenzionati sono stati pari a 118,9 milioni e quelli dei «servizi complementari» pari a 639,5 milioni. Il numero dei clienti supera di poco la soglia dei 2 milioni e790 milioni ed è costituito per l'88% da italiani e per il rimanente 12% dagli stranieri. Negli ultimi anni, inoltre, si è verificato un significativo ringiovanimento della clientela delle terme: la percentuale di persone con più di 65 anni è scesa sotto il 10% mentre è salita a oltre il 35% quella di persone di età tra i 30 e i 50 anni. 

Sono 154 i comuni italiani che dispongono di stabilimenti termali, le regioni dove si concentrano di più sono Veneto (28,2%), Campania (23,8%), Emilia Romagna (7,1%), Toscana (6,2%), Lazio (4%) e Lombardia (3,7%). 

Nel corso dell'evento è intervenuto il sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia Pier Paolo Baretta che ha sottolineato l'importanza del settore termale soprattutto in un momento in cui la qualità del vivere è sempre più centrale nella quotidianità delle persone. Ha ribadito che è fondamentale intraprendere un percorso nel quale ci sia un itinerario fiscale per  lo sviluppo di questo settore. Infine ha evidenziato l'importanza degli investimenti per gli stabilimenti termali, che possono essere considerati come un patrimonio storico. 


 
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