La previsione di allargare l'ambito di azione del registro alle telefonate automatizzate si inserisce nel carteggio tra ministero dello Sviluppo, Presidenza del consiglio, Consiglio di Stato, commissioni parlamentari, Garante della privacy e Autorità per le comunicazioni con cui da circa tre anni si tenta, sotto la regia del Mise, di mettere a punto il Dpr che dovrebbe recepire le indicazioni della legge n. 5 del 2018 e sostituire in toto la normativa che ha finora regolato il funzionamento del registro delle opposizioni (il Dpr 178 del 2010). Quindi anche sul cellulare, una volta inserito il numero nel registro, non potranno più arrivare chiamate promozionali. Anche perché l'iscrizione nel registro farà piazza pulita di tutti gli eventuali consensi dati fino a quel momento per l'uso del numero telefonico a scopi di marketing.
Altra novità riguarda l'eliminazione della possibilità di iscriversi al registro inviando una raccomandata, mantenendo invece lo strumento della mail, della telefonata con risponditore automatico (ma sarà possibile chiedere l'assistenza di un operatore, così da poter venire incontro alle esigenze delle persone più deboli) o compilando l'apposito modulo sul sito del gestore del registro, che al momento è la Fondazione Bordoni. L'eliminazione della raccomandata è legata anche alla necessità di gestire in forma automatizzata le richieste di iscrizione al registro, considerato che con l'allargamento ai cellulari si prevede un'impennata delle domande.
Si potranno iscrivere più numerazioni telefoniche (sia fisse sia mobili) contemporaneamente e si potrà entrare e uscire dal registro senza limitazioni. Allo stesso tempo, pur rimanendo nel registro, si potrà decidere di revocare il blocco verso alcuni operatori di telemarketing, consentendo loro di poter chiamare per proporre offerte commerciali o, se una volta iscritti non si farà nulla, non ci sarà alcun bisogno di rinnovare la presenza nel registro, dove si resterà a tempo indeterminato.
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