SALVINI ACCELERA, M5S FRENA - "Si stanno facendo tanti tunnel nelle Alpi. Tutti vanno avanti, noi saremmo gli unici che si fermano", spiega sottolineando che "25 km sono già stati scavati nella montagna". Ma il sottosegretario M5s agli Esteri Manlio Di Stefano ribatte: "Basta chiacchiere, non si farà".
DALLA FRANCIA ASSIST A SALVINI - In realtà, il vero tunnel di base, si sta scavando sul versante francese. E a servire un assist a Salvini, intanto, ci ha pensato la ministra dei trasporti francese, Elizabeth Borne, arrivando al cantiere transalpino dell'alta velocità, a Saint Martine la Porte, sottolineando che la "Tav non va fermata e la Francia ha già speso moltissimo per farla", e non vuole perdere soldi. Insomma: "Abbiamo investito cifre davvero ingenti e vogliamo concludere l'opera".
SPUNTA LA MINI TAV? - L'Italia, nel frattempo, è ancora alle prese invece con l'analisi costi benefici. Perché dunque non avviare subito i bandi sul versante francese dandosi tre mesi di tempo su quello italiano? In pratica, mentre a Roma si continua a discutere, a Parigi si potrebbe continuare a scavare. Per questo, uscendo nel cantiere e incontrando i giornalisti, Salvini prova a tracciare la strada percorribile per uscire dall'impasse: "Si potrebbe ridurre l'impatto dell'opera, far diminuire la spesa sul versante italiano e intanto finire gli scavi già iniziati".
COMPROMESSO ANCORA LONTANO - "L'opera si può aggiornare, continua il leader leghista. Ci sono spese che possono essere eccessive come la mega stazione di Susa ma l'Italia non può essere isolata in Europa". Salvini, dunque, si dice aperto a rivedere l'opera ma il compromesso con gli alleati pentastellati al momento sembra difficile da trovare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA