La tregua fiscale torna dalle vacanze e riporta alla dura realtà gli italiani di ritorno dalle ferie. Dopo oltre tre mesi di sospensione, le regole sugli avvisi bonari inviati dall’Agenzia delle entrate ai contribuenti a seguito di un controllo formale sulle dichiarazioni dei redditi vengono riattivate. Con un effetto piuttosto sgradevole per chi li riceve.
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Fisco, pagamenti avvisi entro 30 giorni
In pratica, dal 4 settembre, la regolarizzazione delle comunicazioni relative ai controlli automatici sull’Irpef e sull’Iva deve avvenire entro 30 giorni (e non entro 60 come è stato stabilito dal governo a metà maggio) dal ricevimento della prima comunicazione o di quella definitiva emessa a seguito della eventuale rideterminazione delle somme a debito.
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Le conseguenze
Non pagare e non contestare mettendosi in una posizione di indifferenza nei confronti dell’avviso bonario non è affatto una buona idea. Trascorsi 90 giorni dall’invio della comunicazione, il fisco attiverà infatti il procedimento ordinario di riscossione per il recupero dell’imposta, dei relativi interessi e della sanzione in misura piena. In buona sostanza, parte la procedura per l’invio della cartella esattoriale. Ovviamente se il destinatario della comunicazione intende comunque versare (prima di rivolgersi all’ufficio territoriale) una parte dell’importo richiesto, non deve utilizzare il modello F24 precompilato ma predisporne un altro, indicando i codici tributo relativi alle somme da versare e il codice atto, entrambi riportati nella comunicazione. Naturalmente, anche in questo caso è possibile compensare gli importi da versare con eventuali crediti vantati.