Il vertice è fissato a Palazzo Chigi per dopodomani a metà mattina. Governo e sindacati intorno a un tavolo per iniziare a delineare la riforma fiscale da realizzare attraverso una legge delega da mettere nero su bianco ad aprile. Parola d'ordine: tagliare le tasse al ceto medio. Certo. Ma in che modo? In queste ore emergono le differenze, non proprio sottili, che dividono Pd e 5 Stelle sull'intervento. In estrema sintesi, i dem puntano a ridurre il cuneo fiscale, i pentastellati vorrebbero agire in maniera più radicale riducendo le aliquote Irpef. Vediamo la situazione. Il Tesoro, su indicazione del ministro Giovanni Gualtieri, lavora su uno schema di riduzione del cuneo (la differenza tra salari lordo e netto) che prevede un aumento di 500 euro in busta paga per 4,5 milioni di lavoratori dipendenti a partire dalla seconda metà dell'anno. Che diventeranno mille nel 2021, quando il meccanismo entrerà a regime. Per finanziare questa operazione, in legge di Bilancio sono stati messi sul piatto 3 miliardi nel 2020, che saliranno a 5 dal prossimo. La maggior parte delle risorse andranno ai lavoratori con redditi compresi tra 26.600 euro e 37 mila euro, tagliati fuori bonus Renzi, introdotto nel 2014. Questa platea di contribuenti incasserà in media 80 euro in più al mese. Vale a dire, appunto, circa 500 euro in più nel 2020 e mille euro in più nel 2021. L'ipotesi prevalente è che questi soldi vengano corrisposti mese per mese da luglio a dicembre. Ma non è escluso che, almeno nel 2020, questo taglio sia erogato in una sola soluzione.
Fisco, il piano Gualtieri: meno tasse a 14 milioni di lavoratori. Esteso bonus 80 euro
LA TRASFORMAZIONE
Tasse sul lavoro, maxi-detrazione per i redditi sino a 37.000 euro: il piano del Tesoro

di Michele di Branco
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Gennaio 2020, 08:01
- Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 08:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout