Tasse, piace lo sconto: già attirati 21mila “talenti”

Crescono i professionisti che spostano la residenza in Italia per avere l’incentivo, il bonus consente di pagare solo sul 30% dei redditi. E in alcuni casi si scende al 10%

Tasse, piace lo sconto: già attirati 21mila talenti
di Jacopo Orsini
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Lunedì 15 Maggio 2023, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 18:52

Continuano ad aumentare i lavoratori che decidono di spostare la residenza in Italia grazie alle agevolazioni sulle tasse. Il vantaggio in effetti, per chi può sfruttarlo, è allettante: il fisco tricolore si accontenta di prelevare le imposte solo sul 30 per cento del reddito, una percentuale che scende addirittura al 10 se si decide di trasferirsi nelle Regioni del Sud. Nel 2021 (l’anno più recente disponibile, i dati sono riferiti alle dichiarazioni presentate nel 2022) il regime ha interessato circa 21mila soggetti contribuenti, contro i circa sedicimila dell’anno precedente. Sono di solito manager, professionisti, docenti o ricercatori a usare questi incentivi ma ci sono anche calciatori famosi e professionisti dello sport.


IL SISTEMA
«Il sistema fiscale italiano prevede una serie di misure agevolative volte ad attirare risorse umane nel nostro Paese - si legge nella nota che accompagna le statistiche sulle dichiarazioni fiscali diffuse nei giorni scorsi dal ministero dell’Economia -. Più in dettaglio, sono favorite le persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia per svolgervi un’attività di lavoro, per le quali è prevista una tassazione agevolata dei redditi prodotti».
Nel dettaglio il fisco italiano negli ultimi anni ha varato diversi regimi di favore per certe categorie di contribuenti. Questi sistemi speciali hanno sostanzialmente due obiettivi: attirare lavoratori qualificati con una imposizione vantaggiosa e richiamare persone in grado di consumare e spingere l’economia. Genericamente questi contribuenti che tornano vengono definiti “impatriati”. Ma le agevolazioni introdotte nel sistema italiano sono diverse e hanno subito alcune variazioni negli anni. 


Prima del 30 aprile 2019 veniva tassato il 50 per cento del reddito, poi la percentuale è scesa al 30. Ma se si sceglie il Mezzogiorno come residenza l’imponibilità si riduce al 10 per cento. 
Nel 2021 hanno aderito al sistema agevolato 19.400 soggetti, in crescita rispetto ai circa 15 mila del 2020 e ai poco più di 11 mila del 2019.

Aumenta anche il reddito medio dichiarato che è salito a 131.920 euro dai 122 mila dell’anno prima (erano ancora meno, 108 mila, nel 2019). Il regime specifico creato per docenti e ricercatori (anche per loro la tassazione è sul 10 per cento dei guadagni) ha interessato invece 1.600 soggetti contro i 1.329 dell’anno precedente (ma erano stati 1.765 nel 2019). In lieve calo però il reddito medio (54mila euro contro i 56 mila dell’anno precedente). Nel 2021 insomma in totale questi regimi agevolati ha richiamato in Italia circa 21mila residenti.


I DATI
Fra questi ci sono anche le stelle del calcio. Nel 2021 sono stati 405 i «professionisti sportivi» che hanno deciso di spostarsi in Italia probabilmente anche grazie al regime agevolato (erano 344 l’anno precedente). Sono tanti i campioni della serie A che negli anni hanno sfruttato lo sconto (si pagano le tasse solo sul 50% del reddito). Nella lista si fanno i nomi, fra gli altri, di Lukaku, DeLight, Mkhitaryan, Ribery e Morata. Diverso invece il caso più famoso, quello di Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese, che per tre anni fra il 2018 e il 2021 ha indossato la maglia bianconera, ha sfruttato infatti un’altra agevolazione fiscale, quella che consente di pagare un forfait di 100mila euro sui redditi prodotti all’estero (in sostanza le sponsorizzazioni e non lo stipendio che pagava la Juventus).
Complessivamente il totale dei contribuenti che hanno presentato le dichiarazioni dei redditi per l’anno d’imposta 2021 sono stati 41,5 milioni. Il 43%, in sostanza quindi quasi uno su due, ha dichiarato meno di 15 mila euro. Solo il 4% è sopra i 70.000 euro e versa il 31% dell’Irpef totale incassata dallo Stato. I contribuenti che guadagnano più di 300 mila euro invece sono solo 48.212, in crescita rispetto ai 38.554 dell’anno precedente.

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