Cartelle, stop riscossione per altri 2 mesi. Ipotesi rottamazione, scontro sul rinvio breve

Cartelle bloccate altri due mesi Ma è scontro sul rinvio breve
di Francesco Bisozzi
4 Minuti di Lettura
Domenica 26 Luglio 2020, 00:51 - Ultimo aggiornamento: 14:39

Si va verso uno stop alla riscossione delle cartelle esattoriali fino al primo novembre. Prende corpo la strategia del governo per un’uscita soft dalle misure emergenziali adottate durante il periodo di massima emergenza, con i Cinquestelle che premono però per una proroga di più ampio respiro mentre il Tesoro preferisce mantenere un atteggiamento prudente. 

Fisco, stop al pagamento cartelle sino a fine 2020 e moratoria mutui prorogata: ecco il decreto di agosto



 

Le scadenze


Il rinvio, da inserire nella manovra estiva di agosto da 25 miliardi di euro, che verrà messa in campo con un nuovo scostamento di bilancio, impatterebbe su circa 6 milioni di cartelle congelate nel corso del lockdown e in arrivo a settembre. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di una rottamazione, per evitare un accavallarsi di scadenze fiscali troppo onerose per i contribuenti. Era nell’aria da giorni che la sospensione dell’attività di riscossione, in scadenza il 31 agosto, sarebbe stata allungata. 

Tari, il comune invia le cartelle sbagliate: 28 milioni persi

All’inizio della settimana il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva annunciato di voler riscrivere il calendario delle scadenze fiscali per dare fiato (e liquidità) a contribuenti e imprese, così da favorire la ripartenza del Paese. L’altolà ai versamenti riguarderà con ogni probabilità pure la moratoria dei prestiti alle imprese, prevista al momento fino al 30 settembre. Si lavora anche sui versamenti di Iva, Irpef e Inps di marzo, aprile e maggio, messi nel freezer fino al 16 settembre a causa della serrata, che ora potrebbero beneficiare di una nuova rateizzazione. Il 50% del dovuto dovrà essere versato entro il 2020, mentre il restante 50% sarà rateizzato nel 2021 e 2022.
 
 


Il costo dell’operazione per le casse dello Stato sarà di 4 miliardi. Non manca la ciliegina sulla torta. Chi non ha versato il mega saldo e acconto Irpef del 20 luglio dovrà fare i conti il 20 agosto con una maggiorazione dello 0,4 per cento, ma da quanto trapelato non è escluso che la penale venga disinnescata. Via XX settembre, dopo la mancata proroga del tax day del 20 luglio, giorno dei versamenti degli acconti e dei saldi delle imposte sui redditi, programmati in precedenza per la fine di giugno e poi spostati in avanti di un mese senza maggiorazione, è finita nel mirino di commercialisti, partite Iva e opposizione. Per la Lega l’invio a settembre a casa degli italiani di milioni di cartelle esattoriali si tradurrebbe in un massacro per l’economia. Così ora il governo si prepara a introdurre con il prossimo decreto di agosto un’ulteriore proroga per i pagamenti delle cartelle esattoriali, oltre a ibernare per altri sessanta giorni l’attività di notifica di nuove cartelle di pagamento e a estendere lo stop ai pignoramenti. 
 


LA SOLUZIONE
Insomma, l’attività di riscossione dovrebbe riprendere a pieno ritmo solo tra tre mesi, anziché dal 2021 come ventilato in un primo istante. Una soluzione a metà che consentirebbe però al governo di smarcarsi dal leader della Lega Matteo Salvini, che in questi giorni ha chiesto più volte di mettere un freno alle tasse e che nel caso di una maxi proroga ne uscirebbe da vincitore. Sulla moratoria dei prestiti, che abbraccia 290 miliardi di crediti delle banche, non è ancora stata presa invece una decisione definitiva. Tramontata nel frattempo l’ipotesi di condonare alle imprese dei settori più colpiti (turismo, ristorazione, abbigliamento) almeno un terzo delle tasse non versate durante il periodo di chiusura obbligatoria, saranno stanziati 4 miliardi di euro per una diluizione dei pagamenti che consenta ai contribuenti di versare almeno la metà degli importi dovuti dal prossimo anno. I versamenti fiscali di marzo, aprile e maggio sospesi e rinviati a settembre per le imprese e i lavoratori autonomi che hanno registrato perdite potrebbero essere spalmati come detto, su due anni. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA