Energia, aumenta la tassa sugli extra-profitti: le imprese dovranno pagare il 40%

Governo intenzionato ad alzare di 15 punti l'aliquota del 25% per finanziare i 6 miliardi necessari per il bonus bollette

Energia, aumenta la tassa sugli extra-profitti: le imprese dovranno pagare il 40%
di Andrea Bassi
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Lunedì 13 Giugno 2022, 22:20 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 10:07

 La tassa sui super utili delle aziende energetiche salirà ancora. Con l’ultimo decreto “aiuti” il governo aveva già alzato l’aliquota del prelievo al 25% per finanziare i 6 miliardi necessari ad erogare il bonus da 200 euro contro il caro-bollette che sarà pagato a luglio.

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Adesso l’intenzione di Palazzo Chigi e Tesoro è aumentare di nuovo il prelievo di altri 15 punti, portando l’aliquota sugli extra-profitti al 40 per cento.

Altri sei miliardi di euro da usare per il prossimo decreto “anti-inflazione”. Un provvedimento che conterrà sostanzialmente tre misure. La prima è la proroga per tre mesi dello sconto sulla benzina e sul diesel di 25 centesimi (che diventano 30 se si aggiunge anche l’impatto dell’Iva). La proroga dello sconto sulle bollette elettriche per i consumatori domestici. Si tratta dell’azzeramento degli oneri di sistema, una voce che pesa per il 30 per cento sui costi energetici degli italiani. Al momento gli oneri sono azzerati fino a fine mese. L’intenzione è quella di proseguire con la misura per un altro trimestre almeno o, più probabilmente, fino alla fine dell’anno. Ma la vera novità del pacchetto sul tavolo del governo è il taglio del cuneo fiscale.

 

O quantomeno il suo avvio. Con due miliardi e mezzo, il governo potrebbe ridurre di ben 4 punti i contributi pagati dai lavoratori dipendenti per gli ultimi quattro mesi dell’anno. Ma il problema che si trova a fronteggiare il governo non è tanto questo taglio “temporaneo”. E come renderlo strutturale con la prossima legge di Bilancio, in modo da migliorare le aspettative dei lavoratori e sostenere la domanda interna. Lo ha spiegato ieri la sottosegretaria all’Economia Alessandra Sartore. «Nel dl aiuti», ha detto, «c’è questo intervento del bonus da sei miliardi, non dimentichiamolo. Possiamo aggiungere quindi», ha proseguito, «un nuovo intervento sul cuneo fiscale per imprese e lavoratori, ma dobbiamo capire se in Legge di bilancio prossima si riesce a portare la pluriennalità ad un intervento che, ad oggi, è annuale. Questo sarebbe importante. Ma il tema legato a tutto questo è quello della crescita del Paese. Senza questa non ci sono interventi che tengano». 
Per finanziare il nuovo decreto, come detto, si metterà nuovamente mano agli extraprofitti delle imprese energetiche. Gli utili da “colpire”, secondo le stime del governo, sarebbero di circa 42 miliardi. Il prossimo 30 giugno, intanto, le imprese dovranno iniziare a versare la tassa. Da qui si avrà una prima indicazione sull’esattezza dei conteggi del governo. Che però ormai ha in mano i contratti a lungo termine delle società e, a questo punto, dovrebbe aver terminato l’analisi attraverso l’Arera avendo una cognizione più precisa degli utili generati grazie all’aumento dei prezzi. 


IL PROVVEDIMENTO
Intanto domani sul tavolo del consiglio dei ministri dovrebbe arrivare il decreto con le semplificazioni fiscali. Dal testo sarebbe stato per il momento eliminato il pacchetto giochi. Le norme previste erano due: la proroga per le concessioni delle sale scommesse e la trasformazione in istantanea della lotteria degli scontrini. Sulle scommesse il Tesoro aveva studiato una proroga fino alla fine del 2023 delle concessioni, in attesa di bandire una nuova gara per assegnarle. A fermare la norma sarebbe stato direttamente Palazzo Chigi. Non è escluso comunque, che la proroga delle scommesse possa essere approvata per via parlamentare, anche se con un periodo più ridotto di allungamento delle concessioni (sei mesi). Lo stesso discorso vale anche per la lotteria istantanea degli scontrini, che potrebbe essere approvata con un emendamento dal decreto Pnrr 2 in discussione al Senato. Del resto il rilancio della lotteria è uno dei punti previsti dal cronoprogramma del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Difficile insomma, lasciar cadere il progetto.
 

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