Francia, in arriva la tassa sui colossi digitali

Logo Google davanti a un data center del gruppo
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Sabato 6 Luglio 2019, 17:04
La tassa sui colossi digitali è in dirittura di arrivo in Francia. La cosiddetta tassa Gafa (Google, Facebook, Apple e Amazon), che potrebbe portare 400 milioni di euro quest'anno nelle casse dello Stato francese (circa 500 mln nel 2020 e 650 mln nel 2021), dovrebbe ottenere l'ultimo disco verde al Senato transalpino giovedì prossimo. L'Assemblée Nationale, la Camera dei deputati francese, lo scorso 4 luglio, ha dato il suo ultimo via libera al progetto di legge che è retroattivo e che quindi prevede di essere applicato al primo gennaio 2019. Nonostante le preoccupazioni di Washington che considera questa tassa «estremamente discriminatoria nei confronto delle multinazionali basate negli Stati Uniti» come evidenziato a marzo scorso da Chip Harter, il responsabile del Tesoro Usa e delegato statunitense per le discussioni fiscali internazionali, la Francia quindi, si appresta ad approvare una tassa del 3% sui fatturati dei colossi digitali. La tassa, secondo quanto si legge nel provvedimento, 'colpirà' le società - che propongono pubblicità on line, vendite di beni o svolgono attività di intermediazione - che registrano un fatturato di oltre 750 milioni di euro nel mondo e 25 milioni di ricavi in Francia.
Secondo lo studio giuridico e fiscale Taj sono 27 le aziende che potrebbero essere colpite da questa nuova tassa: oltre a Google, Apple, Facebook e Amazon ci sono Alibaba, Ebay, Groupon, Rakuten, Schibsted, Wish, Zalando, Amadeus, Axel Springer, Airbnb, Booking, Expedia, Match.com, Randstad, Recruit, Sabre, Travelport Worldwide, Tripadvisor, Uber, Criteo, Ebay, Microsoft, Twitter e Verizon.
Ora quindi la prossima tappa è fissata all'11 luglio quando il provvedimento approderà al Senato. Il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, ha anche auspicato un parere del Conseil constitutionnel, la Corte Costituzionale francese. Le Maire aveva auspicato una decisione a livello europeo ma si è scontrato con l'opposizione dei paesi a bassa fiscalità che tirano profitto della situazione attuale (Irlanda, Lussemburgo e Malta) ma anche di quelli che contestato la legittimità e l'efficaccia di una tassa sul fatturato (Svezia e Spagna). Altri, come la Germania, temono delle misure di ritorsioni in particolare dagli Stati Uniti. La tassa che la Francia si appresta ad introdurre, comunque, dovrebbe essere solo temporanea in attesa di un accordo a livello globale. Una volta ottenuto il provvedimento dovrebbe essere ritirato.

 
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