Secondo lo studio giuridico e fiscale Taj sono 27 le aziende che potrebbero essere colpite da questa nuova tassa: oltre a Google, Apple, Facebook e Amazon ci sono Alibaba, Ebay, Groupon, Rakuten, Schibsted, Wish, Zalando, Amadeus, Axel Springer, Airbnb, Booking, Expedia, Match.com, Randstad, Recruit, Sabre, Travelport Worldwide, Tripadvisor, Uber, Criteo, Ebay, Microsoft, Twitter e Verizon.
Ora quindi la prossima tappa è fissata all'11 luglio quando il provvedimento approderà al Senato. Il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, ha anche auspicato un parere del Conseil constitutionnel, la Corte Costituzionale francese. Le Maire aveva auspicato una decisione a livello europeo ma si è scontrato con l'opposizione dei paesi a bassa fiscalità che tirano profitto della situazione attuale (Irlanda, Lussemburgo e Malta) ma anche di quelli che contestato la legittimità e l'efficaccia di una tassa sul fatturato (Svezia e Spagna). Altri, come la Germania, temono delle misure di ritorsioni in particolare dagli Stati Uniti. La tassa che la Francia si appresta ad introdurre, comunque, dovrebbe essere solo temporanea in attesa di un accordo a livello globale. Una volta ottenuto il provvedimento dovrebbe essere ritirato.
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