Soddisfatto anche il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. "L'approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto sul taglio delle tasse in busta paga è una grande soddisfazione anche per la coesione dimostrata dalla maggioranza e per il dialogo positivo con le parti sociali. È un primo intervento concreto nel segno della crescita e dell'equità che costituirà la base di una più ampia riforma del sistema fiscale".
Il testo, approvato nella serata di ieri da Palazzo Chigi, dispone in via sperimentale a partire da luglio 2020 più soldi in busta paga per chi guadagna nella fascia da 8 mila a 40 mila euro. Stanziati 2,9 miliardi per 16 milioni di lavoratori dipendenti italiani. 4,3 milioni i nuovi percettori.
Più nel dettaglio, il provvedimento prevede - nel periodo che va dal 1° luglio al 31 dicembre - un'integrazione al reddito fino a un massimo di 600 euro, per i redditi di lavoro dipendente e assimilati a partire da 8.200 euro fino a 28mila euro. Da questa soglia in poi, partirà un meccanismo di "décalage" e il bonus – ovvero il credito di imposta – si trasformerà in detrazione e andrà progressivamente a calare fino ad azzerarsi a quota 40mila euro. Inoltre i redditi fino a 26.600 euro che già godono del Bonus Renzi da 80 euro al mese vedranno aumentare l'integrazione fino a 100 euro.
Slittano invece a lunedì prossimo, quando è convocata una nuova riunione del Consiglio dei ministri le nomine alla guida delle agenzie fiscali, sulle quali la maggioranza sembra comunque aver trovato la quadra: Ernesto Maria Ruffini dovrebbe tornare alle Entrate, Marcello Minenna andrebbe al Demanio e Antonio Agostini alle Dogane e Monopoli
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