E' quanto emerge dal rapporto "L'Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile", curato dall'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), presentato oggi a Roma nel corso dell'evento conclusivo del Festival dello sviluppo sostenibile, alla presenza, tra gli altri, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, del Commissario Europeo agli affari economici Paolo Gentiloni e della Vicesegretaria generale dell'Onu Amina Mohammed.
Severi, infatti, gli impatti generati dalla pandemia in tutti i Paesi. In particolare, secondo i dati disponibili, ha colpito negativamente 9 obiettivi su 17: diretto, ovviamente, l'attacco all'obiettivo 3, che promuove la salute, ma ne fa le spese anche l'obiettivo 13, con una riduzione dell'impegno nella lotta ai cambiamenti climatici. Con la chiusura forzata delle scuole, frena pure l'obiettivo 4, ossia quello relativo all'istruzione. Male anche il numero 1, il cui fine è sconfiggere la povertà che "contagia" anche l'8, quello cioè che punta al lavoro dignitoso, visti i minori redditi e la crescente disoccupazione.
La pandemia "ha dilatato disparità e diseguaglianze, messo in discussioni i processi di sviluppo e inasprito le fragilità", ha detto il ministro degli Esteri che ha citato l'aumento della povertà e la crescita dell'insicurezza alimentare, come alcune tra le sfide principali da affrontare.
Per il Portavoce dell'ASviS Enrico Giovannini "L'Italia del 2030 può e deve essere migliore di quella che avevamo un anno fa. Per questo non si deve tornare indietro. Visione, coraggio, innovazione, persistenza e partecipazione sono indispensabili per realizzare un'Italia più sostenibile, senza lasciare nessuno indietro".
© RIPRODUZIONE RISERVATA