LA CRISI DELLE BANCHE

Svb, Borsa incerta: Piazza Affari in lieve calo -0,11%, giù anche Londra e Parigi

Il fallimento della Silicon Valley Bank ha travolto i mercati europei, dove le Borse hanno bruciato 291 miliardi di euro, e mandato a picco le banche

Svb, la Borsa respira: Piazza Affari apre in crescita +0,45%, cala lo spread

Borse nervose, Milano torna in lieve calo

Le Borse europee girano in calo ma tengono dopo il tracollo della vigilia in scia al fallimento della californiana Silicon Valley Bank e cascata di Signature Bank. I future su Wall Street sono positivi mentre i rendimenti del Treasury si sono stabilizzati con il due anni attorno al 4% in attesa dell'inflazione americana a metà giornata. La lente è alle prossime mosse delle banche centrali. Prima la Bce che giovedì dovrà tenere conto delle tensioni sul sistema bancario, poi la Fed. Alcune grandi banche d'affari si sono spinte a prevedere una pausa (Goldman e Natwest) e altre (Nomura) addirittura un taglio da 25 punti base nella riunione della prossima settimana. Tra le singole Piazze nel dettaglio Milano appare più di altre nervosa mentre l'Istat stima che a gennaio la produzione industriale diminuisca dello 0,7% rispetto a dicembre. Il Ftse Mib gira a -0,11% con le banche che restano sotto scacco. In particolare Bper (-2,5%) e Fineco (-2,4%) Lo spread tra Btp e Bund risale a 193 punti con il rendimento al 4,23%. Flette anche Parigi -0,1%. Più marcato il calo di Londra (-0,5%). Mentre si ancora sopra la parità Francoforte (+0,18%). L'indice d'area, lo stoxx 600, cede soprattutto con i titoli legati all'energia. Il petrolio finisce con il wti sotto i 73 dollari al barile (-2,7%) e brent sotto i 79 dollari al barile (-2,3%). Il gas cede il 3,95% con i Ttf ad Amsterdam sopra i 47 euro al megawattora. Per i cambi l'euro risale a 1,07 sul dollaro.

First Republic +28% nel pre-trading Wall Street

I titoli delle banche regionali statunitensi rimbalzano nel pre-tradinga a Wall Street dopo il tonfo di ieri in scia al fallimento di Silicon Valley Bank, mentre si attenuano le preoccupazioni per un un più ampio contagio nel sistema finanziario. La First Republic Bank ha registrato un balzo del 28%, PacWest Bancorp è salita del 40% e Western Alliance Bancorp del 21%.

Hong Kong chiude con -2.27%

La Borsa di Hong Kong chiude la seduta con una brusca correzione a causa delle vendite sui titoli bancari e hi-tech: l'indice Hang Seng cede il 2,27%, scivolando a 19.247,96. Pesante Hsbc: i titoli del colosso bancario, in caduta di oltre il -6%, recuperano in parte e terminano a -4,71% (a 53,65 dollari di Hk), scontando l'acquisizione delle operazioni britanniche della fallita Silicon Valley Bank, al prezzo simbolico di una sterlina: l'accordo, secondo i critici, avrà un impatto sui profitti del gruppo bancario. L'acquisizione di Hsbc non include attività e passività della fallita società madre americana, Svb Financial.

Milano apre in crescita, cala lo spread

La Borsa di Milano tenta il recupero anche se resta nervosa.

Il Ftse Mib piatto in apertura naviga a +0,45% a 26.300 punti. Sul listino resta l'incognita dei bancari con Bper che lascia l'1,4% e Fineco l'1,6% Lo spread tra Btp e Bund cala a 193 punti mentre il rendimento del decennale italiano sale al 4,22%. Buon passo di Generali (+2,3%) dopo i conti sopra le attese. Tra gli altri sale nell'energia Snam (+1,04%). Positiva anche Italgas (+1%) che ha avviato trattative in esclusiva con Veolia per l'eventuale acquisizione di partecipazioni in alcune società idriche in Lazio, Campania e Sicilia. Vendite su Saipem (-1,67%). Tra i titoli sotto la lente Tim (+1,2%) in attesa del cda di domani che valuterà l'offerta di Cdp e Macquarie per la rete.

 

 

 

Moody's pronta a declassare First Republic Bank

Moody's ha messo sotto osservazione First Republic Bank e altri cinque istituti di credito statunitensi in attesa di un declassamento. La mossa è l'ennesimo segnale di preoccupazione per lo stato di salute degli istituti finanziari regionali dopo il crollo della Silicon Valley Bank. Oltre a First Republic gli istituti messi sotto osservazione, riporta Bloomberg, sono Western Alliance Bancorp, Intrust Financial, UMB Financial, Zions e Comerica.

Borse di Asia e Pacifico in caduta in scia ai listini europei

Borse di Asia e Pacifico in caduta in scia ai listini europei dopo il crac della californiana Silicon Valley Bank che non ha però trascinato Wall Street i cui future sono positivi cosi come quelli delle Piazze del Vecchio Continente che sembrano aver cambiato direzione dopo un primo momento orientato al calo. Il focus è sull'inflazione Usa, atteso a metà giornata. Le stime indicano un rallentamento sia dell'inflazione headline (al 6% dal 6,4%) sia di quella core (5,5% da 5,6%). A Tokyo il Nikkei lascia sul terreno il 2,19% con il peso dei finanziari. Male anche Hong Kong che a scambi in corso perde il 2,3% con il tonfo di Hasbc. Più contenuta la flessione di Shanghai (-0,72%) e Shenzhen (-0,98%). Tra gli altri Seul cede il 2,56% e Sydney l'1,41%. Con le tensioni sul sistema bancario i mercati guardano ancora di più alle prossime mosse delle banche centrali con tagli meno aggressivi. Nomura prevede che la Fed taglierà i tassi di solo lo 0,25% a marzo. Giovedì sarà la volta della Bce e in molti si chiedono se Francoforte tirerà dritto o alla fine si vedrà costretta a frenare.

Il fallimento della Silicon Valley Bank ha travolto i mercati europei, dove le Borse hanno bruciato 291 miliardi di euro, e mandato a picco le banche. Con Piazza Affari maglia nera che ieri ha perso il 4% e mandato in fumo 24 miliardi di euro. L'intervento delle autorità americane nel fine settimana, che permette di pagare anche i depositi non garantiti ai clienti dell'istituto californiano finito in default venerdì scorso a seguito della corsa agli sportelli, non è servito a evitare una caduta della fiducia degli investitori. Non solo verso il settore finanziario statunitense dopo che domenica, per l'effetto domino legato a Svb e per le criptovalute, è fallita un'altra banca, Signature Bank. E dove si teme il contagio su una lunga lista di banche regionali fra le quali First Republic e Western Alliance che a Wall Street sono tracollate segnando perdite superiori 67% malgrado il presidente degli Stati Uniti Joe Biden abbia assicurato ai suoi concittadini che i loro depositi sono al sicuro.

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