Nell'ultimo Decreto Sostegni in chiave antifrode era stata infatti ridotta a una sola la cessione del credito fiscale maturato. Il solo annuncio aveva spinto gli operatori, Poste e Cassa Depositi e Prestiti, a congelare i servizi di acquisto dei crediti d'imposta legati ai diversi bonus edilizi (Superbonus 110%, bonus facciate ed ecobonus) per il timore che le limitazioni blocchino effettivamente tali strumenti. Su quest'onda, anche Banco Bpm ha temporaneamente sospeso l'acquisizione di nuove pratiche da privati, condomini e imprese che applicano lo sconto in fattura, mentre prosegue normalmente la finalizzazione delle pratiche con crediti fiscali già maturati e cedibili nel rispetto delle scadenze fissate dal decreto, e l'acquisizione di crediti fiscali dai soggetti aggregatori che operano tramite sconto in fattura.
I due deputati hanno difeso la misura, sostenendo che lo spettro delle frodi non giustifica le ricadute negative sull'intera filiera, che il bonus ha contribuito a rilanciare "dopo anni di crisi e di mancanza di lavoro". Soprattutto perché dall'odierna interrogazione in Commissione Finanza è emerso che "soltanto una minima percentuale" delle truffe, che hanno già raggiunto quota quattro miliardi di euro, riguarda il Superbonus 110%, hanno sottolineato Currò e Martinciglio.
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