Superbonus, da maggio crediti non utilizzati ripartibili in 10 anni. Che cosa cambia

Nuova funzionalità disponibile dal mese prossimo nell'area del sito dell'Agenzia delle Entrate. La novità riguarda anche sismabonus e bonus barriere architettoniche

Superbonus, da maggio crediti non utilizzati ripartibili in 10 anni. Che cosa cambia
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Martedì 18 Aprile 2023, 19:28 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 08:29

Superbonus 110 , sismabonus e bonus barriere architettoniche: dal 2 maggio le imprese edilizie, le banche o altri cessionari titolari di crediti derivati da questi bonus potranno ripartire in 10 anni i crediti non ancora utilizzati per i quali è stata comunicata la prima opzione entro lo scorso 31 marzo.

Per farlo basterà utilizzare una nuova funzionalità disponibile dal mese prossimo nell'area riservata del sito dell'Agenzia delle Entrate.

Lo comunica la stessa Agenzia in base al provvedimento firmato oggi dal direttore Ernesto Maria Ruffini, in attuazione delle ultime norme della legge sui crediti dei bonus edilizi. 

Il provvedimento specifica che la quota residua di ciascuna rata annuale dei crediti d'imposta, anche acquisita a seguito di cessioni successive alla prima opzione, e non utilizzata in compensazione, può essere ripartita in 10 rate annuali di pari importo. In particolare, la nuova ripartizione può essere effettuata per la quota residua delle rate dei crediti riferite agli anni 2022 e seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni delle opzioni per la prima cessione o lo sconto in fattura inviate all'Agenzia delle Entrate fino al 31 ottobre 2022, relative al superbonus; agli anni 2023 e seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni inviate all'Agenzia dal primo novembre 2022 al 31 marzo 2023, relative al superbonus, nonché dalle comunicazioni inviate fino al 31 marzo 2023, relative al sismabonus e al bonus barriere architettoniche.

Ciascuna nuova rata annuale potrà essere utilizzata esclusivamente in compensazione e non potrà essere a sua volta ceduta, né ulteriormente ripartita. Fornitori e cessionari potranno comunicare all'Agenzia la volontà di optare per la rateizzazione lunga - al posto di quella originariamente prevista - accedendo all'area riservata del sito dell'Agenzia, dove, dal 2 maggio, sarà attiva una nuova funzionalità all'interno della «Piattaforma cessione crediti».

Dal 3 luglio 2023 il servizio sarà attivo anche per gli intermediari provvisti di delega alla consultazione del Cassetto fiscale dei titolari dei crediti. La comunicazione può riguardare anche solo una parte della rata del credito al momento disponibile: con successive comunicazioni potranno essere infatti rateizzati, anche in più soluzioni, la restante parte della rata e gli eventuali altri crediti nel frattempo acquisiti.

 

Per esempio, un soggetto che dispone della rata del 2023 relativa a crediti di tipo Sismabonus dell'importo di 100 euro - e prevede di non avere sufficiente capacità per assorbirla in compensazione tramite F24 entro il 31 dicembre di quest'anno - potrà stimare la quota della rata del 2023 che riuscirà a utilizzare in compensazione entro la fine dell'anno (per esempio 60 euro) e comunicare alle Entrate la restante parte della rata che non prevede di utilizzare (40 euro): questo importo residuo sarà ripartito in dieci rate annuali di 4 euro ciascuna, utilizzabili in compensazione dal primo gennaio al 31 dicembre degli anni dal 2024 al 2033.

Se alla fine del 2023 il soggetto avrà altri crediti residui non compensabili, potrà comunicare all'Agenzia di volerli ripartire nei successivi dieci anni. In alternativa a questa prima soluzione, sarà possibile attendere la fine del 2023 per avere contezza dei crediti residui non compensabili e inviare la relativa comunicazione alle Entrate.

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