Statali, scontro sulle pensioni. Salvini: «Prime uscite a luglio»

Statali, scontro sulle pensioni. Salvini: «prime uscite a luglio»
di Luca Cifoni
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Sabato 22 Dicembre 2018, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 09:57

C'è anche il saldo e stralcio nelle ultime bozze del maxi-emendamento, che il governo dovrebbe presentare oggi in Senato in forma definitiva: se la norma sarà confermata, i cittadini con Isee (indicatore di situazione economica equivalente) fino a 20 mila euro potranno liberarsi dei debiti tributari e fiscali pagando al massimo il 35 per cento di quanto dovuto, senza. Si tratta di una misura che faceva parte del programma elettorale della Lega, voluta in particolare dall'attuale sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri. Gli importi da versare sono variabili in base all'ammontare dell'Isee. Nel testo dovrebbe trovare posto anche un intervento che era stato annunciato un paio di giorni fa dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Fraccaro: si tratta di 400 milioni di contributi che potranno essere assegnati ai Comuni per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale. Nel maxi-emendamento non ci saranno le norme su Reddito e Quota 100, rinviate ad appositi decreti che arriveranno a gennaio. Ma sul tema pensioni c'è ancora qualche punto da definire. L'accordo con la Ue prevedeva 2,7 miliardi di risparmi rispetto al fondo originariamente stanziato: a questo assetto doveva contribuire anche l'applicazione ai dipendenti pubblici di finestre di uscita più lunghe, 9 mesi invece dei 3 dei lavoratori privati. Ma ieri il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha ribadito la sua idea: il periodo di attesa prima del pensionamento effettivo dovrà essere più corto, sei mesi, e dunque le prime uscite dovrebbero essere il primo luglio.
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