Statali, stipendi più alti ai dirigenti raggiungono i target del Pnrr. ​«Gli obiettivi siano sfidanti»

Partito il tavolo per il rinnovo degli accordi. L’atto di indirizzo: «Gli obiettivi siano sfidanti». Contratto medici: più soldi ai Pronto soccorso e orario ridotto per chi si avvicina alla pensione

Statali, aumento stipendi ai dirigenti che centrano il Pnrr. «Gli obiettivi siano sfidanti»
di Andrea Bassi
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Mercoledì 18 Gennaio 2023, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 10:51

Partono i tavoli di rinnovo per i contratti dei dirigenti pubblici e per i medici. Le novità sono molte. A partire dalla digenza pubblica per la quale saranno previsti obiettivi «sfidanti». Soprattutto quelli legati al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. E a chi li raggiungerà saranno assegnati premi “consistenti”. Sono alcuni dei passaggi salienti contenuti nell’atto di indirizzo inviato dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, al presidente dell’Aran, l’Agenzia che tratta i rinnovi dei contratti pubblici per il governo. L’atto di indirizzo è, in pratica, il fischio di inizio della contrattazione per il rinnovo del contratto della dirigenza dei ministeri, delle Agenzie fiscali, dell’Inps, dell’Inail e degli altri Enti pubblici non economici. Il contratto da rinnovare, anche se siamo ormai nel 2023, è quello del triennio 2019-2021. Il negoziato, insomma, riguarda il passato, ma il contratto prova a guardare al futuro. «Andrà garantito», scrive Zangrillo nell’atto di indirizzo, «che una significativa quantità di risorse» sia destinata ai premi. Meno aumenti uguali per tutti, più soldi in busta paga per chi centra gli obiettivi. E anche i premi non dovranno essere a “pioggia”. Dovranno avere una «significativa differenziazione» in base alla valutazione dei risultati raggiunti. Non solo. I premi dovranno anche tenere conto della «natura più o meno sfidante» degli obiettivi. Più il target sarà difficile, più il premio in caso di successo dovrà essere alto. 

Il passaggio

C’è un preciso motivo per questa decisione, spiega l’atto di indirizzo.

Serve per «allineare» il grado di rischio che grava sulla dirigenza coinvolta nella realizzazione del Pnrr. Si tratta di dirigenti che per definizione devono raggiungere obiettivi difficili. Dunque è necessario che l’asticella dei premi sia alzata in base al livello di difficoltà del target da raggiungere. Ai dirigenti sarà chiesto anche altro. Dovranno saper motivare i loro team. Potranno farlo anche orientando i percorsi di formazione dei propri collaboratori. Nel contratto, poi, l’Aran dovrà chiarire che se un dirigente ha ricoperto per un certo tempo una posizione di «maggiore complessità», questo non dà automaticamente il diritto nella successiva rotazione a pretendere una posizione di «pari complessità». Il contratto della dirigenza funzioni centrali - ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici - riguarda 4.137 dirigenti e 2.009 professionisti. Il primo appuntamento del tavolo è previsto per i 7 febbraio prossimo. 

La sanità

Anche il contratto dell’area sanità, che riguarda 134.635 dirigenti, di cui circa 120 mila sono medici, sarà un passaggio importante. E lo si capisce fin dalle premesse dell’atto di indirizzo rivolto all’Aran. Il comparto deve affrontare molte emergenze: la fuga dei camici bianchi verso la pensione, le dimissioni volontarie, la carenza di personale, i pronto soccorso sguarniti. Per questo, nel contratto, viene dato mandato all’Aran di inserire una serie di strumenti per provare a fermare questa emorragia. A partire da una indennità per chi lavora nei pronto soccorso, come previsto dalla legge 234 del 2021. Non solo. 
Il sistema dei compensi sarà rivisto per riconoscere delle indennità a chi lavora presso le sedi disagiate. Inoltre, per frenare la fuga verso la pensione, sarà prevista la possibilità di ridurre l’orario di lavoro in considerazione dell’età anagrafica raggiunta. Il primo incontro tra l’Aran e i sindacati dei camici bianchi è stato fissato per il 2 febbraio. «Sono davvero soddisfatto per l’avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale», ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci. 

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