Statali, aumenti fino a 117 euro e polizza sanitaria per le spese mediche: come cambia il contratto

Cambia la progressione delle carriere: non saranno più legate al titolo di studio

Statali, polizza sanitaria per le spese mediche e aumenti fino a 117 euro: come cambia il contratto
di Andrea Bassi
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Martedì 21 Dicembre 2021, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 14:57

Arriva il nuovo contratto degli statali e spunta, a sorpresa, anche una norma per i dipendenti in transizione di genere. Chi ha deciso di cambiare sesso avrà la possibilità di utilizzare un “alias” nel suo fascicolo personale, ossia di poter utilizzare il nome che si è scelto. Non è l’unica novità dell’articolato di ben 107 pagine del nuovo contratto delle Funzioni centrali, il primo dei quattro contratti degli statali, che questa mattina il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, porterà al tavolo dei sindacati per la firma. Per la prima volta i dipendenti pubblici potranno avere una polizza sanitaria integrativa per coprire le spese mediche. Non solo. Rispetto alle bozze esaminate nelle ultime settimane, anche gli aumenti tabellari, quelli che valgono per tutti i dipendenti del comparto, sono leggermente aumentati. Si andrà da un minimo di 63 euro fino a 117 euro lordi mensili per i funzionari più alti in grado. 

Statali, "scatti" da 2.200 euro: incentivi legati a merito ed età, sarà più facile fare carriera

I PALETTI
Ma le novità sono molte.

Due quelle principali: il nuovo ordinamento professionale che ridefinisce le carriere dei dipendenti pubblici, e la regolamentazione dello smart working. Partiamo dal primo. Oltre alle classiche tre aree, la prima, la seconda e la terza, arriva anche una quarta area, quella battezzata delle «elevate professionalità». La si potrebbe paragonare all’area dei “quadri” del privato. Servirà ad accogliere soprattutto gli esperti e i professionisti che saranno assunti nella Pubblica amministrazione per attuare il Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Il loro stipendio sarà simile, per struttura, a quello di un dirigente. Si andrà da un minimo di 46 mila euro lordi l’anno, fino a 64 mila euro lordi, ai quali però, andranno aggiunti i premi di risultato. Cambiano le carriere anche nelle fasce inferiori. 

Le promozioni potranno avvenire dall’interno, senza più la necessità per gli attuali dipendenti di dover partecipare a concorsi e confrontarsi anche con candidati esterni. Fino al 2024, i passaggi tra aree potranno essere effettuati anche in “deroga” ai titoli di studio. Un operatore della prima area potrà diventare assistente con 8 anni di esperienza, senza la necessità di dover avere anche il diploma di scuola superiore. Un assistente potrà passare funzionario con 10 anni di esperienza, senza più bisogno della laurea. Arrivano anche le progressioni “orizzontali”. Scatti di stipendio da 2.200 euro annui per un funzionario, che saranno assegnati in base a tre diversi criteri: il merito (ossia la media delle valutazioni ottenute negli ultimi tre anni), l’anzianità di servizio e, infine, i titoli di studio e la formazione. Ma saranno i primi due criteri ad avere il peso maggiore. Gli scatti non saranno automatici per tutti i dipendenti. Ogni amministrazione avrà un numero massimo di “progressioni” da assegnare. Chi per 6 anni consecutivi non ha ricevuto scatti, otterrà un punteggio aggiuntivo del 3%. 

Per i funzionari e gli assistenti della seconda area, che svolgono compiti particolari, ci saranno delle retribuzioni extra. Nel caso dei funzionari questo “extra” potrà andare da 1.200 fino a 2.600 euro l’anno, ma la contrattazione integrativa potrà alzare queste soglie. Per gli assistenti l’indennità annua massima prevista è di mille euro. 

LAVORO AGILE
Poi c’è il capitolo sullo smart working. Saranno introdotte due tipologie diverse di lavoro agile. La prima è lo smart working vero e proprio, quello per obiettivi. La giornata lavorativa potrà essere divisa in due fasce orarie: contattabilità e disconnessione. Nella prima fascia i dipendenti potranno ricevere mail e telefonate, ma non sarà necessario che si attivino immediatamente. Nella fascia di disconnessione, invece, non potranno essere contattati. Quest’ultima fascia andrà dalle 22 della sera alle 6 del mattino. Ma in ogni caso non potrà essere richiesto ai dipendenti di essere contattabili oltre l’orario medio giornaliero, ossia 9,6 ore. È saltata invece l’ipotesi di inserire una fascia di operatività, in cui potesse essere richiesto di svolgere immediatamente i compiti loro assegnati. Durante lo smart working i dipendenti non potranno fare lavoro straordinario e non avranno diritto ai buoni pasto. La seconda modalità è invece il «lavoro da remoto». Anche stando a casa bisognerà osservare l’orario di ufficio. Con questa modalità i dipendenti avranno diritto sia agli straordinari che ai buoni pasto. Si firmerà davvero il contratto oggi? Almeno quattro sigle, le più grandi, sarebbero pronte. Un bel regalo natalizio ai dipendenti pubblici che, una volta completato l’iter di validazione e registrazione del contratto, oltre agli aumenti riceveranno gli arretrati degli ultimi tre anni. 
 

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