Per l'industria 4.0, ad esempio, sarà ancora presente l'iperammortamento (al contrario del superammortamento finito nel 2018) con un 270% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro; 200% per gli investimenti fra 2,5 e 10 milioni di euro; 150% fra i 10 e i 20 milioni e 140% per chi compra "strumenti 4.0" previsti dalla legge 232/2016. Rientra, sotto pressioni di Confindustria, anche il credito di imposta per gli investimenti in formazione nelle aziende (fondo di 250 milioni di euro pubblici si avrà un massimo 300 mila euro per le pmi e 200 mila per le grandi imprese) e gli incentivi saranno diffusi anche al cloud.
Un'altra delle novità più apprezzate in questo piano è l'arrivo dell'"innovation manager impresa 4.0", un voucher per chi acquista consulenze in ambito 4.0. Fondi stanziati anche per lo sviluppo del Blockchain e Startup, che si ritagliano- quest'ultime- un incentivo fiscale per chi investe in loro del 40 per cento , oltre che alla costituzione del Fondo di Fondi nazionale con cui fare leva per attirare gli investimenti.
Infine in arrivo anche la Web Tax con un prelievo del 3% ai colossi della rete con ricavi ovunque realizzati non inferiori a 750 milioni e ricavi derivanti da servizi digitali non inferiori a 5,5 milioni.
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